LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

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I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

SENECA E IL FATO

Luci Anneo Seneca filosofo stoico

DUCUNT VOLENTEM FATA, NOLENTEM TRAHUNT 
"Il fato guida chi vuole lasciarsi guidare e trascina chi non vuole" Tratto dalle Epistole a Lucillo di Seneca.

Lucio Annéo Seneca nasce il 21 maggio dell’anno 4 a.c. a Cordoba, capitale della Spagna Betica, una delle più antiche colonie romane fuori del territorio italico. I suoi fratelli erano Novato e Mela, padre del futuro poeta Lucano. Il padre del filosofo, Seneca il Vecchio, era di rango equestre e autore di alcuni libri di "Controversiae" e di "Suasoriae". Si era trasferito a Roma negli anni del principato di Augusto: appassionato all'insegnamento dei retori, divenne assiduo frequentatore delle sale di declamazione. Sposò in giovane età una donna di nome Elvia da cui ebbe tre figli, tra cui il secondogenito Lucio Anneo Seneca.
Ci sono momenti in cui capita che tutto va per il verso sbagliato e ad ogni modo ci si ribella per spingere la propria sorte verso la direzione opposta. Forse è vero anche che ognuno è artefice del proprio destino. Ma a volte forse è meglio accettare le decisioni prese "dall'alto" e lasciarsi trascinare. Seneca dopo aver esortato il suo amico Lucilio all'accettazione di tutto ciò che proviene dalla divinità, nella consapevolezza che è la divinità a dirigere e a governare il mondo (secondo i precetti etici dello stoicismo), stando a quanto egli stesso afferma, traduce dei versi del filosofo stoico Cleante, che esemplificano tale morale di conformità alla ragione divina. Seneca con il suo atteggiamento verso il destino, si pone sulla scia dello stoico Cleante, sentendosi soggetto all’ordine universale e partecipe della ragione divina: nulla infatti avviene secondo il caso o irrazionalmente, ma tutto segue una logica già prefissata. 
SENECA E LO STOICISMO
Per questo, consapevoli di essere una parte dell’universo e di essere regolati dalla medesima razionalità, bisogna essere contenti e saldi di fronte ad ogni evenienza ed evitare di muovere critiche alla logica che regge ogni avvenimento, poiché siamo noi che dobbiamo obbedire al fato e non viceversa.
TRA LE OPERE PIÙ IMPORTANTI:
Le Consolationes
L'Apolokuntosis" (o Ludus de Morte Claudii)
De ira
De clementia
De tranquillitate animi
De otio
De beneficiis
Naturales quaestiones
Epistulae ad Lucilium
Hercules furens
Traodes
Phoenissae
Medea
Oedipus
Thyestes

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