Amare,
tradire e perdonare
La pazienza è buona
consigliera e con il tempo si aggiusta tutto, così ho sempre sentito dire.
Eppure nelle relazioni personali, il tempo spesso la fa da protagonista ma in
modo negativo. Nella coppia, con il passare del tempo il sentimento subisce una metamorfosi
inspiegabile, che fa perdere la passione, la voglia incontrollabile di vedersi,
la volontà di impegnarsi a costruire le cose insieme, tutto quello insomma che
all'inizio ha unito quella coppia.
Ebbene dopo del tempo ci si può ritrovare da soli al
buio a pensare “non è più come una volta”. Forse quella coppia sta vivendo la
fine del loro amore. Ci si sente abbandonati, feriti, delusi falliti,
traditi. Quell'amore che una volta era la vita, la gioia, la luce, il respiro è
diventato solo un vago un ricordo che ricorre di tanto in tanto e ci fa capire
quanto è stato bello e quanto sarà impossibile riviverlo. Peggio ancora quando
il motivo principale di tutto ciò è il tradimento. L’essere poi lasciati ci
mette davanti a vecchi ricordi, vecchie ferite, tanti perché, alla ricerca di
impossibili risposte. Quando si viene traditi ci si ritrova davanti ad un
grande dubbio: perdonare o prenderne atto e dare una svolta. Entrambi le
decisioni possono essere dignitose e dipendono da una decisione interna e
profonda. Si può perdonare, che non vuol dire dimenticare, ma è la scelta di
voler rinnovare una vecchia promessa ricostruita su un legame nuovo. E’
difficile amare una persona che ci ha traditi e nella quale noi riponevamo la
nostra fiducia. Si rifonda un nuovo accordo di fiducia basandosi su un rapporto
nuovo che non sarà più lo stesso.
In altri
casi si decide di prendere atto e svoltare, forse non perché non si è capaci di
perdonare, ma perché si vede nel rapporto stesso con l’amore, l’impossibilità
assoluta di accettarsi con quella persona, dopo il tradimento, perché si è
coscienti che non sarà più come era una volta, come era quell’amore che si era
deciso di viere insieme. Tutto il futuro diventa diverso. Già vi sono i problemi
con le banche, con i colleghi, con i condomini i familiari, con gli insuccessi.
Si fatica a capirlo da soli a volte lo fanno notare gli altri ma non sembra
reale o a volte sembra di avere le mani legate. Con molta fatica si riesce a
valutare quanto sia stato radicale il cambiamento, quel cambiamento che ha
mutato le cose portando una vera rivoluzione motivazionale ed emozionale.
Capire quello che è realmente successo è indispensabile seppure non è sufficiente
a trarne un vero beneficio e ancora meglio evitare di pagarne le conseguenze.
A rendere poi
ancora difficile il tutto, vi è il nostro io che spesso impedisce di prendere
una decisione serena e ponderata. La nostra testa a volte ha un modo subdolo per giustificare le nostre
azioni, tanto che non avvertiamo
più di trovarci in una cosa che è ben diversa da quella che si voleva. aver
sbagliato. Gli psicologi la chiamano dissonanza cognitiva, ovvero mentire a se stessi.
A volte non è semplice affrontare la realtà trovare
la giusta soluzione, tanto che si finisce con l’accontentarsi o con la
statica posizione di chi sta lì immerso in un rapporto logorato, che solo
alcune volte può tornare ad essere sano e guarire del tutto. E’ già difficile
in quelle relazioni che erano inizialmente sane e lo è ancora più difficile in
quelle che sono state ammaccate.
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