Le relazioni tra uomo e
donna, ora anche tra donna e donna e uomo e uomo, non sono sempre rose e fiori.
Riempiono la testa di mille pensieri, fanno soffrire e litigare, ma è tutto
normale. Soprattutto se si pensa che la società del sessismo vuole vedere
concrete aspettative della diversità oggettiva, soprattutto tra uomo e
donna. Il sessismo forse è
una forma di pregiudizio abbastanza forte nella nostra società che comporta la
presunzione della supremazia di qualcuno, in genere del sesso maschile,
altre volte di quello femminile. Nelle relazioni di coppia ne sono vittima
tutti, sia gli uomini che le donne in misura uguale, sia nelle coppie etero che
quelle no.
Molti cercano di
prospettare ancora, nonostante la evidente parità di opportunità e ruoli, che
via sia una fantomatica organizzazione che ha come unico scopo quello di
annientare le donne, e in altri casi gli uomini, terrorizzando il mondo con
fantasiose ricostruzioni di odio di genere e ruoli. Di qua ne conseguirebbe
guerra e violenza. Il tema principale che ne deriva è rappresentare l’affermazione
del proprio sesso anche a costo di usare la violenza. E’ importante, per chi
del vittimismo fa una professione, evocare una pericolosità attribuita ad una
categoria di persone. Ad essere giudicati violenti a prescindere, per forza
fisica e caratura storica sarebbero essere gli uomini. La violenza è maschile, secondo
le femministe più sfegatate.
Ne
conseguono una serie di stereotipi sessisti. Il maschio è predatore è al
potere mentre la donna ne è vittima e succube. L’uomo è libero lavora ed ha
tempo libero, mentre la donna è a casa al servizio dell’uomo. Il maschio ha
un’indole guerrafondaia, prepotente e violenta e la donna è un povero angelo
martire dei propri sentimenti. Nella sfera emotiva, così come nell'agire, la
parte femminile viene considerata come “naturalmente” predisposta alla
socializzazione ed all'emotività, mentre la parte maschile come dotata di
capacità di azione, prontezza e risolutezza. Le donne sarebbero portate per
mantenere le relazioni sociali e prendersi cura degli altri, mentre gli uomini
vengono visti come indipendenti, competitivi e tendenti all'autoaffermazione.
Le donne sarebbero, per natura, dolci e delicate, mentre gli uomini forti e
sicuri. Non è proprio così. La parola stereotipo
deriva dall'unione di due termini greci: stereos- (rigido) e typos (impressione)
e, in psicologia, viene utilizzata per descrivere una convinzione, appunto,
rigida ed ipergeneralizzata riguardante un particolare gruppo o classe di
persone. Gli stereotipi, in effetti, si sono formati essenzialmente per aiutare
gli esseri umani ad orientarsi in un mondo pieno di sfumature. Essenzialmente possiamo
dire che lo stereotipo nasce con lo scopo di aiutare ad avere reazioni e
risposte rapide, però, in questo caso assume, spesso, le caratteristiche di
preconcetti, che non si basano sull'esperienza personale. L’elemento che
accomuna tutto ciò, è la focalizzazione sulle somiglianze tra i membri di un
certo gruppo, piuttosto che sulle differenze che li contraddistinguono.
Uno stereotipo particolarmente
marcato è quello che riguarda le differenze tra uomo e donna ed i ruoli che
ciascuno dovrebbe ricoprire nella società, che altro non sono che generalizzazioni
inaccurate delle caratteristiche maschili e femminili né positive né negative.
La rappresentazione dell’uomo e della donna continua, ancora oggi, a mantenersi
rigidamente strutturata sul concetto di complementarietà e le caratteristiche di
ognuno si bilanciano tra di loro, raggiungendo un equilibrio millenario. Spesso
si pensa che alle donne non interessano lo sport, la politica o i videogiochi;
le donne sanno cucinare e sono portate per i lavori di casa; le donne non hanno
abilità tecniche, non sanno guidare, non hanno senso dell’orientamento e non
amano le attività all’aperto. Gli uomini, invece, amano le auto, giocano ai
videogames e amano lo sport, gli uomini sono disordinati e non si interessano
alla moda. Tutto questo appare estremamente riduttivo e non rispecchia, in
alcun modo, la complessità della vita e delle personalità di uomini e donne.
A volte le donne vengono dichiaratamente rappresentate come inferiori
agli uomini, e in questi casi è abbastanza
semplice riconoscere il sessismo implicito in queste opinioni, però in effetti
il sessismo non sempre assume una forma di ostilità. Nelle società moderne, al
contrario, le espressioni del sessismo possono diventare, spesso, sottili ed
assumere, addirittura, connotazioni positive: si pensi, ad esempio, a quando il
sessismo viene presentato sotto forma di battuta o complimento. Il sessismo positivo
può essere definito come una serie di atteggiamenti verso le donne, sempre
tendenti ad una visione stereotipata e ristretta, ma avvertiti come
emotivamente positivi da chi li esprime, anche se non sempre dalle
destinatarie. Ad esempio, il commento di un uomo, verso la sua collega, su come
sia carina vestita in quel modo, sebbene in buona fede, potrebbe minare la
sensazione della collega di essere presa sul serio come professionista. Quindi
nonostante tutte le buone intenzioni ed i toni gentili utilizzati il sessismo può
risultare dannoso perché ha grandi probabilità di essere frainteso all’interno
di culture in cui le donne possano sentirsi maggiormente minacciate dagli
uomini.
Spesso il
sessismo c’è, anche quando non è lampante, anche perché s'infiltra nelle
relazioni in modo subdolo e quindi diventa difficile individuarlo. Riesce a
intrappolare uomini e donne in ruoli rigidi e preordinati che opprimono
l'autenticità del modo di essere di ognuno di noi. In questo si fanno maestri i
Transgender. Questi ruoli predefiniti, quindi si riversano anche nelle coppie
omosessuali proprio perché i ruoli assunti hanno il carattere di essere rigidi
tanto da aver invaso la spontaneità del modo di essere dell'individuo uomo o
donna che sia. Questi principi stereotipi si leggono anche fra le righe dei
fumetti per bambini, bello o brutto che sia. Questa
scolastica suddivisione dei ruoli ha generato in tutti l'idea che non si possa
fare tutto da soli e che sia necessario e naturale per sopravvivere incontrare
l'altra metà, ossia il ruolo complementare che possa in qualche modo rendere
più soddisfacente la nostra vita. Tanti infatti ad un certo unto della loro
vita si fanno le fatidiche domande chiedendosi se ciò che hanno costruito nella
loro vita lo hanno desiderato veramente o lo hanno costruito perché inculcato? Sarebbe più bello sentirsi completo da solo con
le proprie qualità e poter scegliere quindi spontaneamente. Claude
Steiner, psicologo clinico all'Università del Michigan, asserisce con fermezza
che il sessismo è una delle particolarità distruttiva nelle relazioni di
coppia.
Commenti
Posta un commento