Tutti noi viviamo una vita che comprende rapporti
affettivi, con cui scambiano opinioni e si condividono le diverse tappe del
vivere, sia i momenti belli che quelli meno felici. Abbiamo accanto il partner,
i genitori, i figli, gli amici, gli zii ecc. Grazie alla nuova società mi
sembra che oggi questi rapporti vengono a mancare, non perché spariscono le
persone, ma perché i rapporti diventano meno profondi e le relazioni scemano nell'individualismo che porta poi ipocrisia che a sua volta trasmette un senso
di ansia e solitudine come in un teatro vuoto. Il termine ipocrisia deriva
dal greco ypòkrisis che significa simulazione. Ypòkrisis era
l’attore e l’ipocrisia indicava la finzione dello spettacolo teatrale.
Vivere significa anche mettersi alla prova
con se stessi e con gli altri, mostrando la propria personalità ma troppo
spesso, succede invece che si dice ciò che non si pensa e che non si vuole. L’ipocrisia si
insinua nei nostri comportamenti e domina i nostri atteggiamenti. Agiamo per
compiacere gli altri, diciamo cose che non pensiamo e critichiamo chi è
migliore di noi. La collettività è piena di ipocriti, superficiali ed
opportunisti, che vivono superficialmente pur di soddisfare i loro inutili
bisogni. Opportunisti, che non capiscono e non dicono agli altri quello che
realmente pensano, ma ti dicono quello che gli altri vogliono sentirsi dire. Fanno
buon viso a cattivo gioco pur di rimanere nel loro mondo immaginario
indisturbati.
La principale caratteristica è quella di
essere accomodanti nello stile, ma fermi nella sostanza ed ingannano tutti pur
di perseguire il proprio tornaconto, per raggiungere un fantomatico successo
personale, con apparente rispetto per il tutto il resto, del quale in realtà
non ne tiene conto affatto. Come nell'opera di Molière, dove Monsieur Tartuffe,
il “signorsì” per eccellenza, dissimulava i sentimenti più immorali sotto una
veste di devozione religiosa. Un modo di essere, quanto mai attuale ai tempi
moderni dalla tecnologia a tutti i costi che ha seppellito le relazioni.
Penso che le persone di oggi sono cambiate
veramente in peggio. Affermano che il loro modo di essere sposa la tenerezza e
il desiderio di condivisione sociale. Non mi sembra così. Le persone di oggi
sono individui superficiali che vogliono sempre e solo cose nuove. Preferiscono
cento primi appuntamenti ad approfondirne uno veramente. Persone legate alla
rete ed ai loro cellulari che trattano gli altri come le app, da attivare e disattivare.
Persone ipocrite, senza rispetto. Persone superficiali con le quali
non si può immaginare qualcosa di duraturo, perché sono sempre in cerca delle
novità che devono soddisfare i loro desideri fugaci, che durano veramente poco,
e una volta appagati vanno in cerca subito di altro. Ti deludono continuamente,
sono sempre pronti a lasciare il vecchio per abbracciare la novità e per
poi ripresentarsi a sproposito.
Credo che la colpa sia dei social media, che
sono riusciti a convincere quasi tutti, che il mondo si basa sulle conoscenze
potenziali, che oltretutto sono talmente ampie e variopinte che si può sempre
scoprire la magia di qualcosa di nuovo. Rendendo inutile concentrarsi su chi ti
sta vicino. Persone che vantano migliaia di amicizie sui loro profili e che poi
il sabato sera sono a casa da soli, che vantano capacità cibernetiche smisurate
e non sanno cucinarsi un uovo. Con la rete a portata di mano si sentono
tutti pieni di sé, con troppa stima e la sbagliata consapevolezza di valere
tanto, ostentando troppe aspettative. Ricevono avance sulle chat e si sentono
vivi. Ma spesso le ricevono da persone impegnate e altrettanto vuote.
Tutti possono piacere e quindi tutti possono scegliere tra una cerchia di
persone molto grande che può essere interessante, ma più probabilmente superficiale.
Tutto questo porta a creare delle voragini nelle
persone che si distinguono da tale modo di essere. Queste spaccature affettive creano
malessere nella deludente attesa che qualcosa possa cambiare, e che il rapporto
possa finalmente riprendere. C’è chi si adopera spesso affinché ciò avvenga,
sopportando compromessi e frustrazioni. Si può provare con maggiore
disponibilità verso l’altra parte, con maggiori attenzioni, ma chissà a quanto
serve. A volte sembra che l’unico modo che si ha per far incontrare i rapporti
sia quello di comportarsi alla stessa maniera. Magari sei sul divano con una
persona immersa sul suo telefono, tu le parlai e lei non ti ascolta, allora
forse dovresti mandargli un sms. In realtà è una cosa stupida.
Molti hanno questi atteggiamenti innati nella
propria natura, dotati di tanta superficialità fin dalla tenera età che poi
perfezionano con lo sviluppo e la crescita. Però a me sembra che le cose nelle
società evolute di oggi, stanno veramente precipitando. Persone disposte anche
ad ogni tipo di pettegolezzo o maldicenza pur di mettersi in mostra davanti
agli altri.
Oggi con il benessere e il maggior tempo che
abbiamo a disposizioni per i nostri rapporti sociali, dovremmo esprimere il
nostro parere con pacatezza, ponendolo come alternativa al pensiero dell’altro,
ma in realtà parliamo lentamente, non ascoltiamo con attenzione chi ci sta
difronte. Le persone di oggi non riescono ad essere all'altezza neanche di
aspettative minime, tanto che non si accorgono neanche se sei vivo o morto.
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