Jim Rohn il famoso imprenditore statunitense autore,
conferenziere e speaker motivazionale, i cui principi hanno influenzato il
settore della crescita ed il ruolo del lavoro degli altri, tramite i più noti
formatori motivazionali, disse, tra le altre sue celebri frasi che, "ognuno di
noi è la somma delle cinque persone che più si frequenta". Insomma lo stesso e
primordiale concetto delle vecchie madri le quali invogliavano i propri figli
ad andare con le persone che erano migliori di loro, mai con quelle peggiori. E’
un concetto molto semplice, che tutti hanno imparato nelle
proprie famiglie.
Se vuoi riuscire ad avere successo, devi
frequentare persone di successo, perché se riuscirai a contornarti di persone
eccezionali lo diventerai anche tu. È vero ed è provato: tutte le persone che
frequenti ti influenzano e tu influenzi loro a tua volta! In effetti lo
sappiamo tutti, tutti ne siamo in qualche modo consapevoli, proprio perché lo
abbiamo imparato da piccoli in famiglia. Se lo si
volta al contrario, ricalza perfettamente quel vecchio proverbio che dice che: “chi
va con lo zoppo impara a zoppicare”. Vera perla di saggezza antica. Ogni mamma
si è raccomandata con il proprio figlio: “non farti influenzare dalle cattive
compagnie”.
Oggi quei
valori sono stati confermati dagli studi psicologici che hanno sottolineato
quanto le relazioni con gli altri ci influenzano, sia in meglio che in peggio e
con tanta intensità. In realtà questa veridicità può essere solo soppesata dall’esperienza
della vita perché poi, probabilmente, ognuno di noi ha imparato a proprie spese
che non sempre le persone di successo sono quelle migliori da tenere accanto.
Quindi
non bisogna schivare i rapporti più importanti della nostra vita, solo perché non
sono di successo, soprattutto quelli della famiglia e delle amicizie, anche perché sono quelli che portiamo
più saldi dentro di noi ed hanno formato il nostro stile di essere. È più
corretto relazionarci con le figure che ci circondano mantenendo una lucidità riflessiva
che ci permetta di confrontarci con tutti, siano di successo o no, e accogliere empaticamente
il punto di vista di tutti, anche perché il successo è anche frutto della fortuna, che si dice sia purtroppo cieca.
Commenti
Posta un commento