LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

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I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

IL SAPORE DELLA VITA E GLI ADOLESCENTI

adolescenza

Nelle persone più adulte, mi rendo conto, che l’abitudine ha preso il sopravvento sulla creatività, sull’eccitazione, sulle passioni, sul rischio, sul disordine, sull’imprevisto, sul confuso. Tutte emozioni che diventano difficili da cogliere perché, quella sconsideratezza adolescenziale, si è assopita. Tutto quello che era l’essenza dell’età adolescenziale si è gradatamente spento. La stagione della vita che tutti raccontano come turbolenta.


Gli adolescenti sono immersi nel fugace nell’immediatezza, vivono di attimi, senza pensare al futuro, si vestono come capita, si incontrano dove capita, con qualsiasi mezzo, mangiano o bevono quello che trovano, perché a loro basta stare insieme, oggi con alcuni, domani con altri, perché non hanno un vero scopo da raggiungere, un obiettivo da concretizzare, ma solo un voler provare, sperimentare poter raccontare, a volte fino a limiti sconsigliabili. Gli adulti vivono di ciclostili condizionati, di no confezionati, di rinunce sconsiderate, sacrifici indispensabili per raggiungere i propri obiettivi, una riconoscibilità, una stima sociale, uno status lavorativo.
I giovanissimi confondono i loro progetti con i sogni, le loro passioni con i loro impegni, e il tutto spesso ha la durata di un pomeriggio. Ma, come sempre, non è tutto oro quello che luccica. In effetti vivono, per un verso, un periodo drammatico, dove non si sa ancora se prendere in riferimento, il sesso o gli ideali, sbandando di qua e di là in improvvise malinconie dettate dai loro facili fallimenti, perché il volume delle sensazioni è troppo al di là delle parole a loro disposizione.
Agli adulti servirebbe per un po’ sentirsi adolescenti ma alla fine l’adolescenza è solo una stagione della vita e nemmeno tanto lunga, dove gli attori non sono in grado di capovolgere le cose, forse perché in effetti non lo desiderano nemmeno. Loro hanno i loro gesti e comportamenti che sono a volte fastidiosi e che gli adulti tollerano in attesa che diventino maturi.

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