Barboni, senzatetto, clochard, indigenti, emarginati,
pezzenti, senzacasa, invisibili, vagabondi, mendicanti, accattoni, straccioni,
miserabili, homeless, disgraziati e tanti altri. Di nomi ce ne sono tanti, di soluzioni
meno. Il numero dei senzatetto nel
nostro paese è in costante aumento. In atto qualche piano antifreddo dai più generosi, ma spicca la
mancanza di scelte politiche di sostegno adeguate, in favore dei senza dimora.
Molte persone non
hanno una casa, tantissimi non l’hanno mai avuta, ancora di più
quelli che l’hanno persa. Forse i più tragici. Forse non esistono neanche
dati ufficiali su di loro, anche perché il numero è in continua mutazione,
tra coloro che diventato barboni e quelli che lo erano da sempre e muoiono per
strada. Ciò nonostante i pochi dati statistici dicono che il numero
di senza dimora è in forte aumento. Solo qualche comune ha tentato un effettivo
censimento con l’aiuto dei volontari. L’unico dato positivo è che sono
lievemente diminuiti quelli che dormono per strada grazie sempre ad un
significativo aumento delle forme di accoglienza.
Una grande tristezza. Quelli che non hanno casa, non hanno famiglia, non hanno
niente, quelli che vivono di elemosina o di un piccolo sussidio, che dormono
nei ricoveri, che mangiano alle mense della Caritas. Che vivono in estrema
solitudine, spesso senza neanche un cane perché forse non se lo possono
semplicemente permettere. Questa è la situazione in cui versa la società moderna.
Essenzialmente i
senzatetto sono uomini che, seppure hanno una buona istruzione, in una
parte della loro vita rimangono senza lavoro, e quindi rimangono, come si usa
dire, per strada. E' proprio questa la principale causa, la perdita del
lavoro che in Italia negli ultimi anni sta primeggiando, causa nutrita anche
dalla rottura dei tanti matrimoni, dalla dipendenza di droga e alcool.
Se è una scelta, perché a volte lo è, va bene così, ma lo è sempre. Gente che
ad un certo punto non ce la più. Lavoro lasciato. Per arrivare a questa
decisione tante probabile cose accadute, tutte diverse. Gente che decide di andare a vivere
in un sacco a pelo. Alle prime ore del
mattino, come prevede il regolamento, spesso obbligati a lasciare il
ricovero notturno dove dormono, quando hanno questa fortuna. Non cambia nulla
se stanno male, è così, punto e basta. Così inizia la loro giornata. Alcuni
rubano, altri chiedono l’elemosina, altri vivono di offerte di un caffe al bar.
Persone, non animali, di cui non si accorge nessuno, tutti che guardano queste
persone e nessuno che li vede. Le cose funzionano così. Se non si rispettano le
regole si finisce a dormire in un distributore di benzina, o sotto un ponte
oppure dentro un portone. Solo rabbia, probabilmente tanta rabbia! Un baluardo di aiuto solo dagli operatori
dei servizi sociali. Loro scrivono dei rapportini sul comportamento tenuto dai
vari ospiti e a volte possono andare a simpatia o secondo l’istinto. Non sempre
conoscono, fino in fondo, la persona che hanno davanti. A molti, nonostante nullatenenti, capita di essere derubati di quel poco che hanno, di essere derubati dei documenti necessari per presentare una domanda per il sussidio o altro. A chi vengono tolte le scarpe, di tutto. Le uniche politiche che per il momento vengono attivate, sono di tipo emergenziale soprattutto nei periodi di forte freddo, mentre quasi mai si prendono provvedimenti veri tesi a fronteggiare i processi che possono condurre verso la povertà, l’esclusione, la disoccupazione, l’emarginazione e quindi la strada. Forse il primo passo necessario, non a risolvere, ma almeno ad affrontare il problema sarebbe la presa di coscienza del fenomeno degli invisibili.
Si tratta di un esercito di disperati che continua a crescere, al quale chiunque in futuro potrebbe unirsi, visti i dati crescenti. Nessuno è escluso in modo certo dalla povertà, dal degrado e dalla disperazione. Non dimentichiamo che il segno della crisi si fa sentire e sembra non voglia mollare. Ed è proprio la perdita del lavoro uno degli elementi più rilevanti di un percorso atroce che porta alla condizione di senza dimora. Gente che è abituata a vivere senza soldi, che sa apprezzare quello che conta di più, perché infondo la libertà dell’uomo è la cosa più bella. Teniamo presente che nessuno è escluso, tutti domani possono diventare degli homeless.
LINK:
https://it.wikipedia.org/wiki/Senzatetto
articolo davvero "strappalacrime"...…….
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