L’era, dell’imprenditore o professionista preciso e puntuale, che apre il suo esercizio per proporre il proprio prodotto, non è più quella maggiormente seguita. Questa sta diventando l’era del businessman bohemian. Le nuove leve del genio umano rifiutano il sistema convenzionale di impiego, oppure in alcuni casi sono stati rifiutati e quindi si sentono vivi e creativi, predicano ideali diversi e sono a caccia della loro libertà.
I nuovi businessman hanno altre idee, la sveglia mattiniera, la colazione rapida, la cura della persona, le corse in ufficio, il parcheggio dell’auto non gli appartengono. Si comincia a lavorare, quando ci si sveglia e dopo una comoda colazione in casa. Si accende il tablet e si leggono le mail, di tanto in tanto una passeggiata o un giro per negozi per distrarsi ed essere ancora più creativi. Qualche volta qualche incontro o riunione per eventi necessari, conditi con buffet e buon vino. I freelancer, sono oggi al centro dell’attenzione anche come fenomeno sociale, perché cresce moltissimo, accresce la voglia dei giovani di lavorare in proprio, aumenta il numero di professioni digitali che si possono fare e ci sono molte piattaforme che aiutano a trovare occupazione. In questi ultimi anni in tutto il mondo è cresciuta la massa di lavoratori freelance, un po’ per l’adeguamento al mercato del lavoro, un po’ come conseguenza della crisi, un po’ perché cambiano anche gli stili di vita. Lavorare quando si vuole, dando spazio ai propri bisogni personali familiari e quant’altro, senza diventare schiavi di altri imprenditori diretti o pseudo tali delle multinazionali impersonali.
Una dozzina di anni fa era considerato sacro il fatidico posto fisso, così come lo ha anche raccontato Checco Zalone nel suo film “Quo vado?”, ma ora nell’epoca della rivoluzione tecnologica e digitale, non è più così. Si percepisce chiaramente il rifiuto da parte dei più giovani di seguire quelle carriere tradizionali, e invece apprezzano le virtù della libertà, della creatività e della fama che d’altra parte fa molto più ascolto. I nuovi mercati, le nuove domande e le nuove economie hanno trasformato le nuove generazioni in una moltitudine di autonomi, che operano anche grazie alle magie della rete e tutto ciò che un tempo era manuale oggi lo è ugualmente esercitato anche in modo virtuale. Anche le ere economiche sfavorevoli hanno un po’ indotto alcuni, per disperazione, a diventare lavoratori autonomi senza una sede classica. Lavoratori europei e italiani sono pronti a mettersi in proprio in questo settore. Qualche tempo fa una ricerca mirata ha dimostrato, intervistando circa 10mila lavoratori in tutta europa, che il 68% del campione è interessato, o prenderebbe in considerazione, il lavoro autonomo o da freelancer. In Italia la percentuale media è del 65%, ma se si guarda alla fascia dai 14 ai 24 anni sale all’85,7%, mentre va al 76,4& tra i 25 e 34 anni.
Sono i “Freelance” che gestiscono veramente il proprio tempo e poi ci prendono tanto gusto da raggiungere obiettivi impensabili. Esempi eccellenti ce ne sono. Pensate un attimo a Mark Zuckerberg che anziché frequentare l’Università ha seguito il suo istinto di fondare il sito di Facebook, oppure Elon Musk il noto fondatore di PayPal, la blogger Chiara Ferragni, lo squattrinato Jan Koum inventore di Whatsapp che oggi è miliardario, e tanti altri. Insomma essere imprenditori ed allo stesso tempo padroni di se stessi e senza orari, non deve essere poi così male.
Alcune delle professioni freelance che funzionano di più:
- Sociale media marketing
- Blogging
- Insegnamento online
- Interpretariato e traduzioni
- Tutoring (online)
- Fotografia (vendita foto su banche fotografiche online)
- Ghost Writing
- Grafica web e foto editing
- Programmazione
- Ricerche online
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