LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

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I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

QUALE LINGUA SCEGLIERE, STUDIARE E IMPARARE

bandiere e lingue

Ancora risulta che la lingua inglese vince, tra le altre, la sfida globale. Perde un po’ di strada il russo, ma gli studi stanno affermando che una lingua da sola non basta più, perché il futuro è previsto come plurilingue. I risultati diffusi dall'analisi compiuta dal World Economic Forum di Davos (tratte dal quotidiano South China Morning Post, che rielaborato i dati del progetto di ricerca Ethnologue), hanno dimostrato che una lingua, anche se è la più parlata e diffusa al mondo, non è conseguenzialmente quella più influente.

L’inglese, nonostante è andato in porto la Brexit, è quella che è in testa, infatti la fa da padrona in 110 paesi, lo spagnolo in 35, anche se è parlato da 400 milioni di persone, contro, i 330 milioni di “English speaking”. Pensate un po’ che il cinese con tutte le varianti, a partire dal cantonese fino al mandarino e Wu di Shangai, anche se è parlato da più di un miliardo di persone non è la lingua più influente. L’arabo lo parlano in 242 milioni, in 60 paesi.
Secondo l’Università Cattolica di Milano “Il Global English” nei suoi vari standard, è indissolubilmente legato a i domini d’uso, che sono quelli oggi importantissimi della medicina, dell’informatica, dell’aviazione, della scienza. L’inglese consente la comunicazione scientifica, il che vuol dire finanziamenti. Però nella nuova globalizzazione, secondo gli economisti non basta più solo una lingua. L’Economist ha calcolato che in soldoni, un dirigente Usa guadagna in media il 2% in più per ogni altra lingua che conosce, infatti i dati statistici confermano un reddito di 45mila dollari all’anno per chi sa più lingue, contro i 30mila di un collega monolingue. Secondo il Mit, “Massachusettes Institute of Technology”, i parametri sono così in percentuale: lo spagnolo vale l’1,5%, il francese il 2,3, il tedesco il 3,8.
Secondo gli studi per la lingua cinese saliranno i numeri ma calerà il prestigio. Il francese regge molto bene nel tempo, grazie alla sua notevole diffusione e al suo prestigio nella cultura, nella diplomazia, nel turismo, nelle organizzazioni intergovernative come l’Onu.
Lo spagnolo è stabile e anche se forse non aumenterà di prestigio, lo farà certamente per diffusione, grazie soprattutto alla culla della sua cultura. Il giapponese vive una seconda primavera in una nicchia culturale legata al design e alla moda. L’italiano, studiato molto nel mondo (è la sesta lingua più studiata, lo stanno imparando 8 milioni di persone) gode di prestigio e simpatia, è considerato fondamentale per la gastronomia, arte, moda e design. L’arabo, stabile per diffusione e prestigio, è richiesto molto nell'attività dalla politica per poter negoziare le trattative internazionali. Il tedesco, ha avuto un boom in passato ed oggi ha comunque un buon prospetto per l’avvenire grazie alla sua cultura che è in grande sviluppo. Il russo va un po’ in calo per problemi di demografia e minore prestigio e sviluppo, come anche il portoghese.
Il farsi dell’Iran è parlato da 57 milioni di persone e il Bahasa dell’Indonesia da 60 milioni e mezzo di persone. Il farsi, che utilizza l’alfabeto arabo, è un idioma indoeuropeo facile, snello, funzionale come l’italiano. Il Bahasa dell’Indonesia è invece la lingua ufficiale del paese musulmano più popoloso, e dunque dell’Islam in Estremo Oriente. Sono numeri non da poco.
Per alcuni esperti il francese sarà la lingua più parlata del mondo e se la giocherà con l’inglese e il mandarino. Per il momento è terza dopo l’inglese e l’arabo in quanto a numeri di nazioni in cui è parlata, ed la sesta più usata nel mondo, dopo il cinese, l’inglese, lo spagnolo, l’hindi e l’arabo. Tutte queste previsioni sul francese sono aiutate dalle grosse previsioni di crescita dei paese africani, dove è molto usato.
E’ stato stimato che siano oltre 7.000 le lingue esistenti al mondo, di cui un terzo con meno di mille persone ancora in grado di parlarle. Colpa l’urbanizzazione e le persecuzioni politiche, molto spesso una di queste lingue muore. Entro la fine del secolo, ne scompariranno tra le 3 e le 6 mila. Per preservarle, si sta cercando di costruire il primo archivio online di tutte quelle conosciute. Quando si perde una lingua,  si perde anche una maggiore varietà potenziale nell'arte, nella letteratura e nelle tradizioni. Per filmare i parlanti nativi mentre si esprimono nelle loro lingue e dialetti, Wikitongues ha arruolato una rete di volontari in 40 Paesi. Sul suo sito, chiunque può inviare un video della propria lingua. Con 350 lingue finora documentate, c’è ancora molto lavoro da lavorare
Oltre quello che dicono i numeri va considerato che il fattore più importante per il futuro e per i giovani, di qualsiasi estrazione ed impiego, è che non è consigliabile andare avanti parlando una sola lingua, poi la scelta va anche guidata da quella che può essere la preferenza a la simpatia, verso l’una o l’altra. 

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