Quasi a tutti sarà capitato di imbattersi nel ritrovamento di un
animale, più spesso un cane o un gatto, che sia stato abbandonato e quindi senza
casa. Un animale smarrito ha un comportamento molto tipico, di quello spaesato, che
si muove in modo confuso e non ha una direzione, a volte insegue ingenuamente i
passanti. Chi manifesta questi atteggiamenti, quasi sicuramente si è smarrito
oppure è stato abbandonato. Non è facile avere a che fare con un animale
spaventato, per questo bisogna agire con la massima prudenza. Cosa fare quando
si trova un animale abbandonato che ha bisogno di aiuto?
Deve essere capitato proprio a molti perché i numeri di abbandono sono
impressionanti. Secondo i dati del Ministero sarebbero oltre i 2.500.000 i
gatti abbandonati e oltre 150.000 i cani. I posti e le condizioni di
ritrovamento sono molti ed in ogni occasione la prima cosa da fare è quella di
usare il buon senso. Solitamente vengono lasciati nei terreni abbandonati,
altre volte sulle strade, altre ancora sulle autostrade, possono essere sciolti
o legati, feriti o ammalati. Che cosa fare quindi? E’ necessario infondere fiducia nell'animale quindi è
consigliabile chiamarlo restando accucciati, senza fare movimenti bruschi. Bisogna
muoversi lentamente ed avere pazienza perché può servire anche molto tempo, se
il cane è diffidente. Parlare con l’animale, tranquillizzarlo, e tentare pian
piano di avvicinarlo e accarezzarlo. Offrirgli del cibo, con cautela, è sempre
una mossa vincente. Verificare, se possiede un collare con una medaglietta,
oppure se è tatuato nell'orecchio o all'interno della coscia per rintracciare
il proprietario, è una delle prime verifiche da fare. Nel caso in cui l’animale si trova in una situazione di grave ed
imminente pericolo, la prima cosa da fare è quella di chiamare le forze
dell’ordine, polizia municipale, vigili del fuoco, veterinari dell’Asl, guardia
zoofila, polizia, carabinieri, se invece la situazione è gestibile e non vi è
pericolo si può tentare di portare l’animale dal veterinario soprattutto se è
ferito. Questi enti non possono esimersi o rifiutare l’intervento in caso di
pericolo poiché è un loro obbligo d’ufficio, altrimenti incorrono nel reato di
omissione di atti d’ufficio. I Servizi Veterinari delle ASL devono avere
reperibilità anche notturna e festiva e sono obbligati a intervenire per il
ritiro dell’animale. Ogni comune, per legge, deve essere
convenzionato con un canile. Se si decide di tentare di procedere autonomamente, bisogna
mantenere la calma e avvicinarsi camminando verso l’animale in maniera non
diretta, altrimenti potrebbe essere interpretata come una minaccia e diventare
aggressivo. Stare attenti ai segnali che trasmette come, denti scoperti, ringhi,
pelo irto, se questi segnali sono presenti forse è molto impaurito e
diffidente, ed è quindi meglio non avvicinarsi e far intervenire gli esperti
dell’ASL o di una delle tante associazioni di tutela degli animali presenti in
tutta Italia. Se invece si lascia avvicinare puoi rifocillarlo con un poco di
acqua e di cibo. Il cibo, spesso, è anche un ottimo modo per stringere amicizia
immediata e per far capire all'animale
che non gli faremo del male.
Se si chiama la polizia locale, oppure il servizio veterinario
dell'ASL, l'Ente Protezione Animali (Enpa) o una delle associazioni di
volontari che si occupano di animali abbandonati, loro provvederanno al recupero
dell’animale che sarà portato via in osservazione per circa 10 giorni. Al
termine del periodo, se non verrà trovato il legittimo proprietario, sarà resa
disponibile l'adozione. Se invece si pensa di portarlo temporaneamente a casa, perché
appare in buona salute e si vuol prendere tempo in attesa di decidere cosa fare,
comunque va portato dal veterinario, perché
oltre a visitarlo e ad accertarsi che l'animale non sia malato, può verificare
anche la presenza del tatuaggio o del microchip utile ad una sua eventuale
identificazione e quindi risalire al proprietario.
Se purtroppo invece è palesemente ferito, non improvvisarsi
dottori fai da te e non vanno somministrati farmaci, soprattutto quelli umani,
né tanto meno vanno somministrati liquidi o cibo, bisogna subito portarlo dal
veterinario. Per evitare di peggiorare eventuali traumi o fratture è meglio
appoggiarlo su qualcosa di rigido che finga da barella. Ricordiamoci che
solitamente per i cani è più semplice individuare il suo proprietario perché vi
è l’obbligo alla registrazione, mentre per i gatti trovati diventa un po’ più
complicato perché non c'è ancora un'anagrafe e quindi, anche se si è perso è
quasi impossibile risalire al suo proprietario. Si può tentare con dei
volantini nei pressi della zona del ritrovamento considerato che solitamente
all’inizio non si allontanano più di tanto. Il tutto si complica ancora di più quando si ritrova un cucciolo
perché è più delicato di un adulto e qualunque segno di malessere, come vomito
o diarrea, ci deve mettere in allarme. Ma anche se non hanno sintomi evidenti,
i cuccioli possono essere affetti da qualche malattia se non sono stati
trattati. Anche in questo caso, pure se decidi adottarlo, bisogna portarlo subito
dal veterinario. E’ meglio non fare neanche un bagnetto se non è stato prima
visitato.
L’ASPETTO NORMATIVO. L'abbandono degli animali è un reato penale
previsto e punito con l'arresto
fino a un anno di carcere e una multa fino a 10.000 euro. Se l'animale
abbandonato provoca un incidente, il proprietario ne è responsabile e può
essere chiamato a rispondere anche di omicidio colposo. Le statistiche più
recenti affermano che negli ultimi 10 anni gli incidenti provocati da animali
smarriti, abbandonati o randagi sono stati oltre 50.000, con più di 4.000
feriti e circa 300 morti. Chi è testimone di un abbandono è tenuto a denunciare
l’accaduto fornendo qualunque riferimento utile all'identificazione del
colpevole. Gli articoli di legge che regolamentano tali comportamenti sono
l’art. 727 del codice penale che testualmente recita “Chiunque abbandona
animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della
cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da
1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in
condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi
sofferenze". Oltre il suddetto articolo è intervenuto altresì un
riferimento normativo introdotto dalla legge 189/2004 che sanziona anche
comportamenti idonei a provocare sofferenza agli animali. Oggi la tutela degli animali nell'ordinamento
italiano risulta rafforzata, grazie all'inserimento, nel libro II del codice
penale, del titolo IX bis relativo ai delitti contro il sentimento per gli
animali. Non bisogna mai prelevare un animale dal territorio senza prima
aver contattato le autorità competenti salvo che non si tratti di situazione di
evidente pericolo ed urgenza che si può poi documentare.
SENTIMENTI DELL'ANIMALE. Prima di abbandonare un animale
riflettete sul fatto che anche loro sono esseri viventi e provano sentimenti.
Li dimostrano ogni giorno attraverso il linguaggio del loro corpo, state quindi
attenti agli effetti che faranno i vostri atteggiamenti. Provano gioia dopo
aver fatto qualcosa di buono, così come sono tristi quando un membro della
famiglia muore. La scienza con i suoi studi si è molto evoluta ed ha affermato che i
cani provano emozioni e sentimenti come gli esseri umani. Inoltre a un cane non interessa se il suo padrone è bello o brutto, ricco o povero, se vive in una casa bellissima oppure in un garage. A lui basta dare un pò di affetto ed in cambio regala il suo cuore per sempre. Rifletteteci!
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