LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

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I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

GLI INTEGRATORI SERVONO DAVVERO?

integratori alimentari

Le nuove generazioni ed anche quelle un po’ più in là con gli anni, per nutrirsi meglio tendono sempre più, ad indirizzarsi verso l’utilizzo di qualche pillolina, preferibilmente di origine naturale, che aiuti il corpo a vivere meglio, a star ben, a dormire bene, a dimagrire, a sentirsi più sereni e soddisfatti. Soprattutto a restare più in forma e belli, un po’ quello che una volta era definita la ricerca dell’elisir di giovinezza. Il mercato è in continuo aumento ed ha coinvolto inizialmente i più devoti al fitness per poi, successivamente, espandersi ad ogni categoria.

I dati di fatto affermano che in paesi più o meno evoluti come l’Italia uno su tre utilizza gli integratori a partire dallo sportivo che vuole aumentare la performance, allo studente che desidera migliorare la memoria, ai salutisti che cercano di migliorare il benessere, a chi spera di dimagrire o di rallentare il segni dell’età e dell’invecchiamento. Molti quindi dichiarano di assumere abitualmente pillole integratori. I fatturati sono significativi in quanto si conta oltre un miliardo e mezzo di euro  complessivo per le vendite, che è un dato importante soprattutto se si considera che molti decidendo autonomamente quali integratori assumere e in quali periodi. Il cosiddetto fai da te. Gli integratori già preparati che si trovano in farmacie ed erboristerie, in formato pillole, bustine o sciroppi, e che si possono comprare liberamente sono ancora oggi composti da ingredienti naturali come estratti ricchi di vitamine, foglie e bacche di piante. 
Il tè verde è un elemento ricco di catechine che, secondo alcuni studi eseguiti su cellule in vitro, stimolano la termogenesi, cioè il metabolismo dei grassi, effetto riscontrato anche per alcune alghe, la caffeina e l’arancio amaro. Ovviamente si tratta di un’efficacia minima. Per dimagrire bisogna mangiare di meno ed aiutarsi con l’attività fisica costante. Uno degli ultimi arrivi in tema di accelerazione di metabolismo è il succo di noni, o “gelso indiano”, il frutto della Morinda citrifolia, una pianta del Sud-est asiatico che promette di dare benessere perché stimola il sistema immunitario. Ma è corretto usare indiscriminatamente gli estratti in pillole?
Il grande boom nelle vendite deriva in alcuni casi, dalle proprietà della sostanza che effettivamente ha un’azione consolidata da un punto di vista biochimico. Ad esempio, si sa che la carnitina effettua il trasporto degli acidi grassi nel mitocondrio della cellula affinché vengano ossidati. Ma questo non significa che assumere carnitina in dosi massicce faccia dimagrire perché si bruciano più grassi stando sdraiati sul divano. Cercare le scorciatoie non va bene. Non si può generalmente pensare di poter ottenere da una pillola qualcosa che possa annullare o ridurre gli effetti collaterali dei vizi come l’eccesso di cibo, la sedentarietà, il fumo ecc. La persona in soprappeso che non vuole mettersi a dieta o andare in palestra pensa di migliorare la situazione con una pillola bruciagrassi, ma l’unico effetto certo in questi casi è che gli integratori bruciano il portafoglio, non certo il peso corporeo. Un fattore che ne favorisce l’uso indiscriminato è la possibilità di poterli acquistare senza prescrizione medica, ma per questo bisogna anche rendersi conto che probabilmente per questo stesso motivo, non vi è bisogno di prove cliniche o tossicologiche dall'altra parte e non bisogna nemmeno dimostrare l’efficacia. Quindi!
In alcuni casi l’uso degli integratori si dimostra veramente utile, come ad esempio per gli anziani. Le persone anziane possono effettivamente avere carenze di nutrienti perché magari mangiano poco e male, hanno poche disponibilità economiche non bilanciano bene frutta carne e verdura, possono avere problemi di malassorbimento, difficoltà a masticare o a deglutire, trascorrono molto tempo in casa e si espongono poco ai raggi solari. In questi casi il medico può effettivamente verificare delle carenze e prescrivere gli opportuni integratori. Qui gli antiossidanti sono inutili e viceversa è probabile che calcio e vitamina D siano utili per contrastare l’osteoporosi. Allo stesso modo, gli integratori sono un valido supporto anche in età giovanile o adulta in caso di malattie, degenze ospedaliere, in alcuni casi di diete assai squilibrate, per esempio la vitamina B12 per i vegani che non mangiano carne, pesce, uova o latticini. Sono utili anche in gravidanza, quando, fisiologicamente, c’è un aumentato fabbisogno di alcuni nutrienti, come come l’acido folico o il ferro: ma spetta al medico prescriverli.
E’ stata misurata l’aumento della massa muscolare, la crescita del consumo dei grassi, la una protezione dai danni muscolari e così via. Comunque per quanto riguarda gli atleti, occorrono ulteriori approfondimenti per sapere se la carnitina è davvero utile, ma di certo non serve ai sedentari. Sulla creatina, invece, ci sono delle evidenze positive sull'incremento della forza, della massa muscolare e che la rende efficace per certi tipi di sport che prevedono sprint o salti ripetuti, mentre è ancora dubbia l’efficacia sulle attività aerobiche di lunga durata, sulla riduzione del grasso corporeo e sull'aumento della densità corporea. Secondo gli esperti gli integratori per legge, devono avere dei requisiti. Devono contenere sostanze che fanno parte della dieta, in forma concentrata, devono essere alimenti e non farmaci, e devono intervenire solo sulle persone sane. Insomma non sono dei medicinali. Dopo, la legge del marketing, ci mette del suo per favorire la vendita ed utilizzo in ogni tipo di scelta, tutta indirizzata al raggiungimento del benessere. 
Purtroppo i biochimici che si occupano di questo settore, gli studi standard che si usano per i farmaci non vanno bene nel caso dei principi attivi contenuti negli alimenti, quindi non esistono conoscenze certe e scientifiche che dimostrano esattamente come i cibi vengano disgregati nelle loro componenti fondamentali e di come poi interagiscono tra di loro. E’ quindi ancora difficile stabilire se questi prodotti integratori danno dei veri benefici all'organismo. La variegata, ma forse l’affermazione più corretta è dire, l’interminabile lista di ogni tipo di integratore o pillola non consente di poter parlare di ogni tipologia esistente. Per fare un esempio possiamo dire che è inefficace l’uso del succo di erba di grano utilizzato dai suoi fedelissimi, perché ritenuta in grado di inondare i tessuti di ossigeno. La responsabile sarebbe la clorofilla. Non è veritiero perché la clorofilla non è in grado di sostituirsi all'emoglobina e di trasportare ossigeno nel nostro corpo.
L’integratore alimentare proprio perché non è un farmaco non può far dimagrire. Bisogna poi tener presente che gli integratori, non essendo farmaci, hanno meno controllati, e quindi sono più a rischio.  Per questo in alcun casi sono arricchiti con sostanze dopanti a volte neanche dichiarate, come Dhea o deidroepiandrosterone. Agli effetti collaterali degli integratori si aggiungono poi le interazioni non trascurabili con i farmaci. Cibi e bevande, e quindi anche i loro estratti, possono influire sulla metabolizzazione del farmaco, renderlo inefficace, o aumentarne gli effetti indesiderati.
Non va dimenticato che gli studi medici hanno dimostrato che integrare le vitamine o anche altre sostanze può provocare il rischio di tumori, di mortalità, di scompenso cardiaco ed altro. 
CONCLUSIONI
Le evidenze scientifiche a favore dell’uso degli integratori sono limitate a poche patologie, stati di carenza nutrizionale o aumentato fabbisogno fisiologico. L’uso ingiustificato e incontrollato di queste sostanze può avere dei rischi. Gli integratori, in ogni caso, non possono mai sostituire gli alimenti, in particolare la frutta e la verdura che dovremmo mangiare almeno 5 volte al giorno. Comunque prima di ogni tipo di assunzione di sostanze integranti è bene farsi consigliare da  personale medico, o qualificato e non affidarsi al fai da te.

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