Le
nuove generazioni ed anche quelle un po’ più in là con gli anni, per nutrirsi
meglio tendono sempre più, ad indirizzarsi verso l’utilizzo di qualche
pillolina, preferibilmente di origine naturale, che aiuti il corpo a
vivere meglio, a star ben, a dormire bene, a dimagrire, a sentirsi più sereni e
soddisfatti. Soprattutto a restare più in forma e belli, un po’ quello che una
volta era definita la ricerca dell’elisir di giovinezza. Il mercato è in
continuo aumento ed ha coinvolto inizialmente i più devoti al fitness per poi, successivamente, espandersi ad ogni categoria.
I
dati di fatto affermano che in paesi più o meno evoluti come l’Italia uno su
tre utilizza gli integratori a partire dallo sportivo che vuole aumentare la
performance, allo studente che desidera migliorare la memoria, ai salutisti che
cercano di migliorare il benessere, a chi spera di dimagrire o di rallentare il
segni dell’età e dell’invecchiamento. Molti quindi dichiarano di assumere
abitualmente pillole integratori. I fatturati sono significativi in quanto si
conta oltre un miliardo e mezzo di euro
complessivo per le vendite, che è un dato importante soprattutto se
si considera che molti decidendo autonomamente quali integratori assumere e in
quali periodi. Il cosiddetto fai da te. Gli integratori già preparati che si trovano in farmacie ed erboristerie, in formato pillole, bustine o sciroppi, e che si possono comprare liberamente sono ancora
oggi composti da ingredienti naturali come estratti ricchi di vitamine, foglie
e bacche di piante.
Il tè verde è un elemento ricco di catechine che, secondo
alcuni studi eseguiti su cellule in vitro, stimolano la termogenesi, cioè il metabolismo
dei grassi, effetto riscontrato anche per alcune alghe, la caffeina e l’arancio
amaro. Ovviamente si tratta di un’efficacia minima. Per dimagrire bisogna mangiare
di meno ed aiutarsi con l’attività fisica costante. Uno degli ultimi arrivi in
tema di accelerazione di metabolismo è il succo di noni, o “gelso indiano”, il frutto
della Morinda citrifolia, una pianta del Sud-est asiatico che promette di dare
benessere perché stimola il sistema immunitario. Ma è corretto usare indiscriminatamente gli
estratti in pillole?
Il
grande boom nelle vendite deriva in alcuni casi, dalle proprietà della sostanza
che effettivamente ha un’azione consolidata da un punto di vista biochimico. Ad
esempio, si sa che la carnitina effettua il trasporto degli acidi grassi nel
mitocondrio della cellula affinché vengano ossidati. Ma questo non significa
che assumere carnitina in dosi massicce faccia dimagrire perché si bruciano più
grassi stando sdraiati sul divano. Cercare le scorciatoie non va bene. Non si
può generalmente pensare di poter ottenere da una pillola qualcosa che possa
annullare o ridurre gli effetti collaterali dei vizi come l’eccesso di cibo, la
sedentarietà, il fumo ecc. La persona in soprappeso che non vuole mettersi a
dieta o andare in palestra pensa di migliorare la situazione con una pillola
bruciagrassi, ma l’unico effetto certo in questi casi è che gli integratori
bruciano il portafoglio, non certo il peso corporeo. Un fattore che ne
favorisce l’uso indiscriminato è la possibilità di poterli acquistare senza
prescrizione medica, ma per questo bisogna anche rendersi conto che
probabilmente per questo stesso motivo, non vi è bisogno di prove cliniche
o tossicologiche dall'altra parte e non bisogna nemmeno dimostrare l’efficacia. Quindi!
In
alcuni casi l’uso degli integratori si dimostra veramente utile, come ad
esempio per gli anziani. Le persone anziane possono effettivamente avere
carenze di nutrienti perché magari mangiano poco e male, hanno poche
disponibilità economiche non bilanciano bene frutta carne e verdura, possono
avere problemi di malassorbimento, difficoltà a masticare o a deglutire,
trascorrono molto tempo in casa e si espongono poco ai raggi solari. In questi
casi il medico può effettivamente verificare delle carenze e prescrivere gli
opportuni integratori. Qui gli antiossidanti sono inutili e
viceversa è probabile che calcio e vitamina D siano utili per contrastare
l’osteoporosi. Allo stesso modo, gli integratori sono un valido supporto anche
in età giovanile o adulta in caso di malattie, degenze ospedaliere, in alcuni
casi di diete assai squilibrate, per esempio la vitamina B12 per i vegani che
non mangiano carne, pesce, uova o latticini. Sono utili anche in gravidanza,
quando, fisiologicamente, c’è un aumentato fabbisogno di alcuni nutrienti, come
come l’acido folico o il ferro: ma spetta al medico prescriverli.
E’
stata misurata l’aumento della massa muscolare, la crescita del consumo dei
grassi, la una protezione dai danni muscolari e così via. Comunque per quanto
riguarda gli atleti, occorrono ulteriori approfondimenti per sapere se la
carnitina è davvero utile, ma di certo non serve ai sedentari. Sulla creatina,
invece, ci sono delle evidenze positive sull'incremento della forza, della
massa muscolare e che la rende efficace per certi tipi di sport che prevedono sprint
o salti ripetuti, mentre è ancora dubbia l’efficacia sulle attività aerobiche
di lunga durata, sulla riduzione del grasso corporeo e sull'aumento della
densità corporea. Secondo
gli esperti gli integratori per legge, devono avere dei requisiti. Devono contenere
sostanze che fanno parte della dieta, in forma concentrata, devono essere alimenti
e non farmaci, e devono intervenire solo sulle persone sane. Insomma non sono dei
medicinali. Dopo, la legge del marketing, ci mette del suo per favorire la
vendita ed utilizzo in ogni tipo di scelta, tutta indirizzata al raggiungimento del benessere.
Purtroppo i biochimici
che si occupano di questo settore, gli studi standard che si usano per i
farmaci non vanno bene nel caso dei principi attivi contenuti negli alimenti,
quindi non esistono conoscenze certe e scientifiche che dimostrano esattamente
come i cibi vengano disgregati nelle loro componenti fondamentali e di come poi
interagiscono tra di loro. E’ quindi ancora difficile stabilire se questi
prodotti integratori danno dei veri benefici all'organismo. La
variegata, ma forse l’affermazione più corretta è dire, l’interminabile lista
di ogni tipo di integratore o pillola non consente di poter parlare di ogni
tipologia esistente. Per fare un esempio possiamo dire che è
inefficace l’uso del succo di erba di grano utilizzato dai suoi fedelissimi, perché ritenuta in grado di inondare i tessuti di ossigeno. La responsabile
sarebbe la clorofilla. Non è veritiero perché la clorofilla non è in grado di
sostituirsi all'emoglobina e di trasportare ossigeno nel nostro corpo.
L’integratore
alimentare proprio perché non è un farmaco non può far dimagrire. Bisogna poi
tener presente che gli integratori, non essendo farmaci, hanno meno
controllati, e quindi sono più a rischio.
Per questo in alcun casi sono arricchiti con sostanze dopanti a volte
neanche dichiarate, come Dhea o deidroepiandrosterone. Agli effetti collaterali
degli integratori si aggiungono poi le interazioni non trascurabili con i
farmaci. Cibi e bevande, e quindi anche i loro estratti, possono influire sulla
metabolizzazione del farmaco, renderlo inefficace, o aumentarne gli effetti
indesiderati.
Non
va dimenticato che gli studi medici hanno dimostrato che integrare le vitamine
o anche altre sostanze può provocare il rischio di tumori, di mortalità, di
scompenso cardiaco ed altro.
CONCLUSIONI
Le
evidenze scientifiche a favore dell’uso degli integratori sono limitate a poche
patologie, stati di carenza nutrizionale o aumentato fabbisogno fisiologico.
L’uso ingiustificato e incontrollato di queste sostanze può avere dei rischi.
Gli integratori, in ogni caso, non possono mai sostituire gli alimenti, in
particolare la frutta e la verdura che dovremmo mangiare almeno 5 volte al
giorno. Comunque prima di ogni tipo di assunzione di
sostanze integranti è bene farsi consigliare da personale medico, o qualificato e
non affidarsi al fai da te.
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