La Giornata Internazionale della Donna,
altrimenti nota come “ La giornata delle donna” o “Festa della donna” ricorre
il giorno 8 marzo per ricordare tutte le conquiste delle donne in ambito
economico, politico e sociale ma soprattutto le discriminazioni e le violenze
di cui le donne sono state vittima nel tempo. L’8 marzo ha un significato ben
diverso da quello che il consumismo moderno ha voluto imprimergli, è d’obbligo quindi
capire le sue reali origini storiche.
La festa della donna nacque negli Stati Uniti
come il 'Woman's Day', il giorno della donna, il 3 maggio 1908, quando durante
una conferenza del Partito socialista di Chicago, la socialista Corinne Brown
prese la parola, causa l'assenza dell'oratore ufficiale designato, discutendo
dello sfruttamento operato dai datori di lavoro nei confronti delle operaie e
delle discriminazioni sessuali subite in termini salariali.
Una delle prime iniziative di celebrare la
giornata internazionale della donna fu presa il 23 febbraio del 1909 negli
Stati Uniti su iniziativa del Partito socialista americano. Il successivo 27
febbraio alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman's Day.
Ma sarà solo nel 1910 che le socialiste americane, durante la Conferenza
internazionale della donna a Copenaghen, proposero di istituire una comune
giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. L'anno
seguente, l'iniziativa venne raccolta anche da Clara Zetkin a Copenaghen,
durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. Dai documenti del
congresso non risultano chiare le motivazioni che guidarono la scelta proprio verso quella data. Nell’anno 1921, durante lo svolgimento della seconda conferenza
delle donne comuniste a Mosca, venne confermata l’8 marzo come data per le
celebrazioni della festività, in ricordo della manifestazione contro lo zarismo
delle donne di San Pietroburgo nel 1917.
FALSE LEGGENDE
In una delle leggende storiche, la festa della
donna è celebrata in memoria di un episodio in cui alcune operaie americane,
chiuse in fabbrica dal padrone perché non partecipassero a uno sciopero,
persero la vita a causa di un incendio. Questo accedeva nell'anno 1857. In Italia e altri Paesi si è
fatto spesso riferimento a un rogo del 1908 o 1911 a New York, nel quale
persero la vita 134 donne. La leggenda narra che avvenne in una fabbrica di
camicie - peraltro inesistente - l'8 marzo. In realtà l'incendio avvenne in
febbraio e a seconda dei Paesi cambiano le date, i luoghi e il numero
delle vittime. Non vi sono documenti certificativi.
La leggenda più popolare parla della Cotton, un’industria
tessile di New York, dove l’8 marzo, il proprietario della fabbrica, un
certo Johnson, rinchiuse nella fabbrica donne che voleva scioperare, barricando
tutte le uscite. Poco dopo divampò un incendio, in cui persero la vita 126 o 134 operaie. Ma
dalla visita del Museum of the city of New York, situato nell’Upper East
Side, al numero 1220 di Fifht Avenue, le cose evidentemente andarono
diversamente. In realtà non vi sono tracce documentate dell’incendio della
Cotton, mentre sono presenti immagini sconvolgenti dell’incendio divampato
alcuni anni dopo, il 25 marzo 1911, alla Triangle Shirtwaist Company, situata
nel cuore di Manhattan, che rappresentava, all’epoca, uno dei maggiori
stabilimenti di produzione di capi d’abbigliamento.
IN ITALIA
In Italia la “Giornata internazionale della
donna” si tenne per la prima volta nell’anno 1922, per iniziativa del Partito
comunista d'Italia. La celebrazione avvenne il 12 marzo, prima domenica
successiva all'8 marzo. Il 16 dicembre 1977, l'Assemblea generale delle Nazioni
Unite propose a ogni paese di dichiarare un giorno all'anno la 'Giornata delle
Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale' e di comunicare
la decisione presa al Segretario generale. L'Assemblea riconobbe l'8 marzo, che
già veniva festeggiato in diversi paesi, come data ufficiale. Anche l’Italia
si è adeguata come tutti i paesi a quella data.
LA MIMOSA
La scelta sul fiore della mimosa come simbolo della
festa della donna risale invece solo al 1946. Infatti in quell’anno le organizzatrici
delle celebrazioni romane, in particolare tre donne iscritte all'Unione donne
italiane (Udi) Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei decisero di
attribuire un simbolo alla ricorrenza e cercarono un fiore che fosse di
stagione e che costasse poco. La scelta la trovarono appunto nella mimosa.
Per la festa della donna potremmo pensare a mille regali che possiamo dare in dono alla donna che è nei nostri pensieri. Potremmo darle un gioiello, un vestito, un profumo, una borsa, un cioccolatino, ma sarebbe comunque un qualcosa che possiamo donarle ogni giorno. Sarebbe più bello riconoscerle il suo amore, non sottovalutare la sua bontà, farla sentire importante perché c'è sempre l'opportunità di poter ricominciare. Tutto questo farlo comunque ogni giorno. Ogni giorno piccoli gesti, frutto di grandi sentimenti, costruiscono qualcosa di grande.
Un mio augurio particolare a tutte le donne che con i loro mille capricci spezzano la monotonia e riempiono la gioia di vita.
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