Il
nostro animale domestico, ci rende certamente la vita più felice, ci tiene
compagnia e condivide con noi molti istanti della nostra vita, nel bene e
nel male. Però poi arriva un giorno in cui ci abbandona, dopo mille fatiche e
sopportazioni e non sappiamo esattamente cosa fare. La prima volta poi è la più tragica semmai ce ne sarà una seconda. Dico così perché per molti dopo la dolorosa separazione causata dalla morte, non arriva poi una seconda volta.
Lo
sappiamo che un giorno accadrà, ma probabilmente ci rifiutiamo di pensare che possa arrivare quel
momento. Accade che il nostro compagno muoia per vecchiaia oppure che sia
necessario praticare l’eutanasia per porre fine alle sue sofferenze, provocate
da una malattia diventata, ormai, irreversibile.
CAUSE
NATURALI
Quando
il nostro animale domestico diventa troppo anziano e comincia a dare segni di
cedimento dobbiamo iniziare a pensare. Innanzitutto speriamo che vada tutto
bene e che sia indolore, ma quando arriva, arriva.
Una volta che è andato, per
prima cosa, bisogna chiamare un veterinario, oppure portare l’animale da qualcuno che possa
certificare la morte. Se il cane aveva un tatuaggio o un microchip su cui era
registrata la sua identità, il veterinario rilascerà un certificato di morte purché
lo abbia prima constatato personalmente. Il certificato poi andrà portato agli
uffici dell’Asl competente entro un periodo determinato che lo stesso
veterinario ci potrà dire. L’animale verrà dunque cancellato dall’anagrafe. Per
il gatto, invece, non è necessario alcun certificato. Sul certificato deve
essere scritto che il cane non abbia morso nessuno negli ultimi 15 giorni. Una
volta adempiuto il percorso burocratico bisogna decidere cosa fare della
carcassa. Si può:
- seppellirlo
in un terreno privato dopo che l’Asl deve rilevare il microchip prima di
disattivarlo. Questo comunque è possibile se l’animale non è morto a causa di
una malattia infettiva. Si scava una buca abbastanza profonda affinché altri
animali non possano dissotterrarlo, si butta dentro (se possibile) un po’ di
calce e si depone il corpo dell’animale senza metterlo in alcun contenitore;
- consegnarlo
al veterinario che provvederà, a sua volta, a recapitarlo presso una delle
ditta incaricate della cremazione dei cadaveri. In questo caso ci sarà da
pagare una quota di smaltimento stabilita dalla ditta. L’animale domestico in questo caso viene cremato insieme alle carcasse di altri animali;
- farlo
cremare autonomamente e singolarmente, in un centro specializzato, al quale si
potranno poi chiedere le ceneri; portare il suo corpo presso un cimitero per
animali al quale va presentato il certificato di morte. In questo il costo dell’operazione
è più elevato ma si ottiene una tomba ed un orario di visita per cinque anni,
dopodiché il corpo dell’animale domestico viene gettato in una fossa comune.
EUTANASIA
In alcune circostanze invece capita che il nostro animale sta piuttosto
male e non c’è più niente da fare. In questo caso la scelta più dolorosa, diventa necessaria.
Bisogna chiedere la soppressione dell’animale domestico tramite l’eutanasia,
in quanto il cane o il gatto presentano una delle tre situazioni previste,
ovvero che l’animale è inguaribile, è incurabile oppure dichiaratamente
aggressivo. Una di queste situazioni è necessaria, non va bene la semplice scusa di non
volerlo o poterlo più tenere.
L’eutanasia viene decisa insieme al veterinario,
il quale, dopo aver visitato il cane o il gatto, stabilisce che la sua qualità
di vita non è più accettabile a causa di una grave malattia o a causa di una
delle altre possibilità. La richiesta va
fatta nei casi specifici e non nei casi di malattia dove comunque l’animale è saltellante,
mangia, è attivo, ed ha bisogno solo di cure e medicine. Accanimento
terapeutico non vuol dire dare al cane dieci compresse al giorno perché
cardiopatico, ma così facendo ha una qualità di vita dignitosa.
Accanimento
vuol dire avere un cane in agonia, che non risponde più ai farmaci e ostinarsi
a farlo soffrire e agonizzare per gli ultimi giorni di vita. Se si decide per
l’eutanasia del cane perché la sua qualità di vita non è più accettabile, al
cane o al gatto verrà praticata prima un’iniezione di anestesia.
Per
l’eutanasia del nostro animale veterinario compie prima una iniezione di
anestesia (endovenosa o sottocutanea), affinché l’animale passi dal sonno alla
morte senza accorgersene e, quindi, senza sofferenza. Quando l’animale si è profondamente
addormentato, il veterinario pratica successivamente un’iniezione definitiva,
quella del farmaco dell’eutanasia vera e propria. In pochi minuti, e senza che
l’animale se ne accorga, avverrà il decesso. Il decesso poi sarà successivamente,
constatato e certificato dallo stesso dal veterinario.
Una volta compilato e firmato il certificato di
morte, ed espletate le pratiche burocratiche, sarà il proprietario
dell’animale domestico a decidere cosa fare del corpo, scegliendo una
delle modalità già indicate prima.
E' un passo doloroso ma che fa parte di quel cammino chiamato "cerchio della vita" e va accettato!
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