È
tutta questione di chimica. Di qualunque natura essi siano, quando noi
soddisfiamo i nostri bisogni, il cervello rilascia dopamina, un
neurotrasmettitore che si attiva proprio quando viviamo esperienze gratificanti
che ci donano una meravigliosa sensazione di piacere. Ci sono anche molte cose
come, food, sudore, droghe, alcol, gioco d’azzardo ed altro che ci fanno
sentire bene, anche se poi in realtà, fanno male.
Secondo il parere dei saggi le sensazioni positive, quelle gratificanti, vanno divise in alte e basse. In
realtà il cervello sceglie seguendo un principio diverso. Ad esempio vi è il principio del piacere che è guidato dall'autoconservazione perché mangiare è necessario per vivere e non
estinguersi. Gli scienziati da anni indagano sulla questione in quanto la dopamina
non è la molecola del piacere, perché ha più a che fare con l’attesa del
piacere, più che con il piacere stesso. Numerosi ed approfonditi studi hanno
dimostrato che esiste un’unità neuronale che lega il vizio alla virtù. Ho
letto che nell'ambito del Festival delle Scienze tenutosi a Roma e
dedicato alla felicità, Linden ha cercato di far luce sui circuiti cerebrali
del piacere avvalendosi delle ultime scoperte scientifiche, ma anche di aneddoti
divertenti di cui egli stesso è stato protagonista. Ora per cercare di
capire cos'è il piacere, innanzitutto bisogna tener presente le sue profonde
radici. Il piacere non lo provano solo gli esseri umani ed è una sensazione
in realtà molto antica. E’ dimostrato che esistono circuiti del piacere nei
serpenti, nelle lucertole, e nei vermi. Qualcuno ha scritto che “Il piacere è
lo scoglio sul quale gli esseri umani amano naufragare”. Le definizioni tentate
sono diverse dal semplice godimento alla felicità ed il concetto di piacere
racchiude certamente tante emozioni. Il
piacere è una delle nostre sensazioni primordiali, ossia una parte che tutti
noi abbiamo e che non si può negare. Tanti fattori diversi possono provocare la
sensazione del piacere come mangiare, bere, accoppiarsi, ecc. Anche un
allenamento intensivo del corpo produce molecole che attivano la produzione di
dopamina nei circuiti del piacere. Ma esistono anche altri circuiti che provocano
il piacere come il denaro, il riconoscimento sociale, la vitoria, il successo, la conquista ecc.
La scienza oggi dispone ormai di strumenti adeguati per indagare sulle motivazioni che ci guidano
nel preferire quello che ci piace. Gli esperti sostengono che per il nostro
cervello la fonte del piacere non è poi così importante. Mangiare è come fare sesso.
Persino le differenze tra gratificazioni sensoriali e intellettuali appaiono,
alla luce delle evidenze scientifiche, piuttosto sfumate. Se ci pensiamo fare
sesso o mangiare sono essenziali oltre che piacevoli. Se non ci nutriamo
smettiamo di esistere così come accadrebbe se smettiamo di riprodurci. Sesso e
cibo sono piaceri fondamentali, e deve esserlo anche il piacere di condividerli
con altre persone. Per molti mangiare un bel pezzo di cioccolata è paragonabile
alla soddisfazione che si prova mentre si fa sesso. In effetti la cioccolata, tra i cibi, occupa
un posto importante nella scala dei cibi da coccole. Molti infatti dicono che mangiano cibi dolci quando hanno più bisogno di affetto. E’ stato
eseguito un sondaggio secondo cui la maggioranza delle donne inglesi
preferirebbe una tavoletta di cioccolata a un incontro sessuale. Il vantaggio è
che cioccolata non delude mai mentre per il sesso può accadere qualche volta. Gli studi sul piacere vanno avanti da molti anni, e comunque non vi sono delle certezze, delle pietre miliari comuni, ma sembra che almeno su di un punto vi sia accordo e cioè che va
smentito quell’aforismo secondo il quale secondo “L’attesa del piacere non è
essa stessa il Piacere”.
Da un punto di vista prettamente scientifico, secondo i
dati sperimentali, la medesima coreografia di base è coinvolta in tutti i tipi
di piacere che si riesce a provare. Al fine di utilizzare al meglio le scoperte
raggiunte lo studio dimostra che la musica
e la danza, sono un esempio interessante
di piaceri che non sembrano fondamentali ai fini della sopravvivenza. In
effetti, va anche detto che vi è un lato oscuro del piacere, infatti è evidente che potenzialmente ogni azione che
attiva il nostro circuito del piacere è in grado di sviluppare dipendenza dallo
stesso piacere e che tutti, in qualche modo possono diventare dipendenti. Scaturisce
solo dai diversi fattori genetici e dalle varie esperienze di vita
attraversate. I dati raccolti hanno dimostrato
che l'incidenza della dipendenza sull'uomo è del 4% per l'alcool, 8% per la
cannabis, 25% per l'eroina, 80% per il tabacco.
Del resto, oltre ogni
spiegazione più o meno scientifica, è giusto che ognuno provi il proprio di
piacere e che qualunque esso sia va bene purché non dannoso, soprattutto per gli
altri.
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