La filariosi è una malattia veicolata dalle
zanzare ed in particolare, secondo recenti studi, è la zanzara tigre la
maggiore responsabile della diffusione della malattia. A seconda del parassita
veicolato, la filariosi può presentare anche una forma cardiopolmonare. Questa è
una malattia che viene trasmessa dalle zanzare, sostenuta dalla filaria
(Dirofilaria immitis), un verme così chiamato per la sua forma sottile e allungata ed è abbastanza diffusa, ma per nostra fortuna esiste una prevenzione
molto efficace.
La forma più grave è la filariosi cardiopolmonare. La
malattia è diffusa soprattutto al Nord, in particolare in tutta la Pianura
Padana, nelle zone attorno al Pò e nelle zone lacustri. Purtroppo sono in
costante aumento i casi di malattia anche in altre aree geografiche. In tutta
la Toscana, nelle zone pianeggianti e costiere della Sardegna e in alcune aree
della Sicilia e della Campania. La filariosi cutanea è genericamente
diffusa in tutta Italia mentre quella cardiopolmonare, una volta circoscritta
all'Italia centro-settentrionale, si sta rapidamente diffondendo in tutto il
paese. Nuovi focolai di questa malattia nascono in aree non endemiche a causa
del surriscaldamento globale e di una maggiore predisposizione a viaggiare
delle famiglie con il proprio cane. Il periodo di maggior pericolo è
quello in cui sono attive le zanzare, da febbraio a novembre con un picco nei
mesi estivi. Le filarie possono causare gravi danni al cuore e ai vasi
polmonari, provocando con il tempo insufficienza cardiaca ed infine la morte. L’ospite specifico e principale della filaria è il cane, dove il parassita
svolge nel modo migliore il suo ciclo vitale e raggiunge il pieno sviluppo di
circa 30 cm di lunghezza. La filaria adulta vive nella parte destra del cuore e
nell'arteria polmonare degli animali colpiti e si riproduce emettendo delle
larve chiamate microfilarie. Gli animali infestati dalla filaria non sono
fortunatamente un problema per l’uomo.
Come detto l’artefice di questa malattia
è la zanzara che punge un cane infestato, insieme al sangue aspira anche alcune
microfilarie che in seguito può iniettare ad un altro animale trasmettendogli la
malattia. Le microfilarie, nei tessuti del nuovo ospite, iniziano a crescere e
a spostarsi verso i vasi per raggiungere, dopo circa sei mesi, il cuore, dove
si localizzano. A questo punto del percorso si tratta già di vermi adulti
in grado di ricominciare il ciclo e produrre a loro volta altre microfilarie.
Il numero di parassiti adulti che infestano il cuore e l’arteria polmonare
varia di volta in volta. Le filarie nel cane vivono dai 5 ai 7 anni, se non ne
provocano prima la morte dello stesso animale. Non può avvenire il contagio solo tramite vicinanza tra due cani. Per prevenire esistono in commercio vari
prodotti, sicuri ed efficaci come le compresse, le fialette e le iniezioni. Le
compresse vanno somministrate una volta al mese, da maggio a novembre compreso.
La compressa ha anche un effetto retroattivo, cioè protegge il cane per tutto
il mese precedente all'inizio del trattamento, poiché il farmaco uccide le
larve di filaria inoculate nel cane nei 30 giorni precedenti. Le fialette si
applicano sulla cute una volta al mese, come le fiale per le comuni pulci.
Funzionano allo stesso modo delle compresse, proteggendo il cane in modo
retroattivo per un mese. Le iniezioni forniscono una protezione
completa che dura tutto l’anno. È una soluzione molto pratica perché
mette al sicuro da eventuali dimenticanze nella prevenzione.
SINTOMI E CURA
La filariosi si manifesta in modo molto subdolo
perché all'inizio, anche se nel cuore sono presenti le filarie, è difficile
vederne i segni clinici. Solo dopo, nel tempo, progressivamente si manifestano
attraverso il dimagrimento, facile affaticabilità, scarsa resistenza allo
sforzo e tosse. Quando si osservano questi sintomi, si sono già verificate
lesioni cardiache e polmonari e occorre intervenire al più presto, rivolgendosi
ad un idoneo centro assistenza per animali. Lì gli operatori saranno in grado
di valutare un’adeguata diagnosi e prima di iniziare la terapia verranno eseguiti
una serie di esami per stabilire le condizioni di salute del cane in generale e
le eventuali lesioni che la malattia ha già provocato al cuore e vasi polmonari.
Questo permette di quantificare i rischi correlati alla terapia e di impostare
la cura nel modo migliore. Solitamente si intraprendono due tipi di terapia: la
scelta viene fatta in base allo stato di salute del cane. Nel caso di presenza
di un alto numero di filarie nel cuore o nell'arteria polmonare si può procedere
alla rimozione dei vermi passando dalla vena cava a livello del collo per
raggiungere il cuore e sfilarle con una pinza.
NEL GATTO
Nei territori dove è risaputo che la
filaria è molto diffusa è consigliabile sottoporre anche i gatti alla
prevenzione, seppure è noto che solitamente la malattia colpisca i cani. In
questa specie la malattia è molto più grave e difficile da curare. Anche nel
gatto la prevenzione va effettuata da maggio a novembre, una volta al mese. I
principi attivi sono gli stessi utilizzati nel cane, ma nel gatto i dosaggi
sono diversi e occorre usare prodotti specifici, seguendo le indicazioni del
veterinario.
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