Può sembrare un ritorno di fiamma per tutti coloro che, un po’ più maturi ed avendo chiuso i rapporti da un pezzo con il
proprio pusher di fiducia, hanno deciso di trovare nuova pace e tranquillità
fumandosi dell’erba light. Oggi molti prodotti sono definiti light così per
sembrare meno pesanti, anche i cellulari li costruiscono in versione normale o
light. E’ legale in Italia e non si incorre in nessun tipo di problema. Così sembra un successo.
Penso sia una liberazione per tutti coloro che diventati quel tanto più maturi, sono
legati comunque affettivamente al mondo della Marijuana, ma disdegnano l’idea
di nascondersi al buio, in qualche vicolo, per fare acquisti incauti. Secondo i consumatori
abituali finalmente con l’introduzione della cannabis light puoi ritrovarti con
gli amici, ripetere i vecchi rituali, guardarti negli occhi con i vecchi amici
e ridere in santa pace, senza commettere nulla di cui preoccuparsi. Pronta ad affacciarsi vi è gente di tutte le età e di tutti i
ceti, si varia dai professionisti, agli operai, ai padri di famiglia, alle donne di
successo, ai giovani e adulti. Il prodotto si presenta con un tasso di sostanza
psicoattiva sotto il limite dello 0,6 per cento, che è quello previsto e
tollerato dalla legge come limite di Thc previsto per legge, e una percentuale
di Cbd abbastanza alta, uno dei 200 principi attivi presenti nella cannabis, che
si dice abbia proprietà rilassanti, antispastiche, antidolorifiche e lenitive,
lo sostiene anche l’Organizzazione mondiale della sanità. In caso venga
accertato un tasso superiore allo 0,6% l'autorità giudiziaria può
disporre il sequestro o la distruzione delle coltivazioni di canapa. Una
certezza è la conquista del mercato italiano.
La legge del 2 dicembre 2016, n.
242 che riguarda le disposizioni per la promozione della coltivazione e
della filiera agroindustriale della canapa (GU Serie Generale n. 304 del
30.12.2016) entrata in vigore il 14.01.2017, a più di un anno dall'entrata in
vigore, ha già lasciato i suoi evidenti effetti. Gli antiproibizionisti, i
rivoluzionari, hanno conquistato una tappa, la canna è legalizzata. l ministero
dell'Agricoltura con una circolare dettagliata precisa le regole del mercato delle
infiorescenze. E chi è nel business festeggia. Soprattutto festeggia Luca
Marola, ideatore e fondatore di Easy Joint, fra i primi esempi di cannabis
light - la marijuana "legale" in commercio con un limite di Thc
inferiore allo 0,2% - che nell'ultimo anno ha rivoluzionato il
mercato. Gli hemp shop si stanno moltiplicando, le farmacie, pur con
cautela, iniziano a sentire l’odore del business, il musicista hip hop Gué
Pequeno ha lanciato una linea di bustine fumabili chiamate Zen. In questo già
complesso e più che altro caotico mondo normativo, che regola ed ha regolato in
passato la coltivazione, fabbricazione, vendita, cessione e tutto il resto,
normative che hanno subito nei tempi continue evoluzioni e cambiamenti, ci
mancava questo nuovo esperimento a complicare il tutto. Il solito paese dove non è mai chiaro niente, da una parte si può e dall'altra no. Come faranno la forze
di polizia impiegate in Italia a comprendere e regolarsi sulle procedure da
attore, quando si imbatteranno in queste situazioni. Potremmo suggerire di
fornire ogni poliziotto di un piccolo laboratorio chimico portatile, vista
l’impossibilità di riconoscere dall'odore o dal colore ciò che è a norma e ciò
che è ancora illegale. Anche l’impiego oramai diffuso negli aeroporti ed altre
zone di controllo dei cani antidroga non risolverà il problema, anzi entrerà nel caos e nell'incontrollabile.
Questo è il
solito paese dove una norma dice che una cosa si può fare ed un’altra dice che
è vietato. Secondo me una cosa deve essere consentita o vietata, solo con la
chiarezza si può governare bene e si può scegliere da che parte stare. In pochi
anni sono nate mille nuove aziende, tra agricole e commerciali, che la
coltivano. Se venisse tassata al 20 per cento, come accade in Svizzera,
potrebbe portare nelle casse dello Stato 10 miliardi di euro. Almeno un lato
positivo sarebbe chiaro. Il guadagno potenziale per l’imprenditore varia molto, a seconda
della qualità del fiore, che rappresenta un terzo della pianta e può valere
fino a 3 mila euro al chilo, e della varietà di prodotto che il singolo
coltivatore è in grado di estrarre e trasformare. I semi italiani sono
considerati i migliori del mondo, e soltanto negli Stati Uniti quest’anno ne
abbiamo esportati 350 quintali. Sembra la nascita di un nuovo e fruttuoso
settore del Made in Italy. Si è passati dai 400 ettari di terreno coltivati del
2013 ai quasi 4mila stimati per il 2018. Per la Coldiretti "sono centinaia
le nuove aziende agricole che hanno avviato nel 2018 la coltivazione di
canapa" in tutti i campi. Il giro d'affari della marijuana legale.
L’Italia per alcuni ora assomiglia più all’Olanda e ai suoi coffee shop
tolleranti e non proibizionisti. Si tratta di un vero boom economico, un giro
di affari milionario che ha interessato le aziende nate appositamente,
cavalcando l’onda del momento, ma anche le tabaccherie tradizionali, che hanno
deciso di puntare su questo segmento in costante crescita. In poco tempo si
sono decuplicati gli smart shop e i grow shop, i primi dedicati alla vendita di
infiorescenze, mentre i secondi propongono la commercializzazione di tutti i
derivati della canapa light. A questi, come visto, si sono affiancati anche
alcuni tabaccai che, in assenza di ulteriori precisazioni da parte del
Ministero, hanno dedicato parte dei loro negozi alla vendita di sacchetti di
infiorescenze italiane. Il numero dei negozi specializzati nella
vendita di canapa legale, senza contare i numerosi rivenditori tradizionali che
commerciano questa sostanza in parallelo, supera i 600 punti vendita. Oltre a
piccoli shop indipendenti, si è moltiplicato anche il giro d’affari di grosse
catene di distribuzione e franchising, alcune delle quali contano più di 100
filiali in tutta la penisola.
Quelli più incazzati, andando a naso, saranno tutti
coloro che da anni hanno tratto ricchezza illecita dai loschi guadagni derivati
dallo spaccio. Ma questa è una legge di mercato, se qualcuno guadagna da un verso c'è chi perde dall'altro.
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E' meglio rendere legale quello che tutti oramai vogliono.
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