Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre
1925 ma poi ha vissuto molti anni della sua vita a Roma. Figlio unico di un ispettore
delle capitanerie di porto per la costa meridionale della Sicilia di nome Giuseppe e di sua madre Carmelina Fragapane, è stato
autore teatrale e televisivo, ma anche regista, oltre ad essere sicuramente
stato un grande autore siciliano. Più di tutto penso un grande uomo.
Negli anni dal 1945 al 1950 ha pubblicato
racconti e poesie, vincendo anche il Premio St Vincent. Ha frequentato il liceo
classico Empedocle di Agrigento ma non ha mai sostenuto l'esame di maturità
perché nel maggio 1943, a causa dell'imminente sbarco in Sicilia delle forze
alleate, si decise che sarebbe valso il solo scrutinio. Legato in un
matrimonio fortunato e duraturo di più settant’anni con la Moglie Rosetta, che
a suo dire, è stata la spina dorsale della sua esistenza e dalla quale ha avuto
tre figlie che tutt'oggi gli stanno vicino e lo coccolano. Camilleri non nega
che se il suo matrimonio è stato così lungo lo deve alla comprensione ed alla pazienza di Rosetta. Non vi è dubbio che se si vogliono tirare le
somme sulla straordinaria carriera dello scrittore siciliano, l’imponente
personaggio del commissario Montalbano, è il motivo per il quale è riconosciuto
in tutto il mondo. Uno scrittore ed autore di tantissimi libri tradotti in molte
lingue ed una indiscussa notorietà che in pochi vantano. Nella sua rispettabile
vita ha ricevuto l’offerta di candidarsi nel PCI ed è stato anche segnalato all'allora
Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per la nomina a senatore a vita,
dai vescovi siciliani, ma non si è mai dedicato attivamente alla politica, poiché da lui ritenuta una cosa seria, dove bisogna dedicarcisi a tempo pieno
e lui sapeva che in questo modo non avrebbe avuto più modo di dedicarsi alla
scrittura.
Per come dichiarato in una sua intervista Camilleri decide di scrivere in
siciliano per una promessa fatta al padre nell’anno 1967. Il padre stava
morendo e lui aveva trascorso un mese intero in clinica, al suo capezzale. Si
dissero tante cose per chiarirsi, nonostante la situazione. Il padre gli chiese
di raccontargli una storia, e lui glene raccontò una che avevo in mente da
tempo, il suo primo romanzo, "Il corso delle cose". Il racconto avvenne in
siciliano, come si usava parlare tra padre e figlio ed il padre gli
chiese di scriverlo così come lo aveva raccontato, in siciliano. Una
peculiarità di alcuni romanzi di Camilleri. In effetti come sue prime opere
letterarie Camilleri scrisse poesie che rispettavano scrupolosamente le regole
di composizione e usavano il linguaggio letterario italiano. Le sue poesie
furono premiate in concorsi poetici importanti e furono riconosciute come
notevoli, tanto che Giiuseppe Ungaretti le fece stampare in una sua antologia.
In seguito Salvatore Quasimodo insistette per avere delle sue poesie da
pubblicare. Più tardi, avendo deciso di voler rappresentare opere teatrali sue
con parole sue, si rese conto di non riuscire a esprimersi in italiano in opere
di grande respiro, e così smise di scrivere sia in versi sia in prosa. Lavorando
per il teatro Camilleri s'imbatté nelle opere in dialetto di Carlo Goldoni e di
lì in avanti la bellezza dell'uso letterario del siciliano, che gli fece
tornare la voglia di scrivere. Certamente un
grande uomo che ha dedicato molto tempo alla scrittura ed ha raccolto i suoi
meritati frutti. Il 6 settembre 1950 nasce il Commissario Salvo Montalbano
interpretato poi televisivamente dall'attore Luca Zingaretti. La prima puntata
della fortunata serie televisiva, dal titolo "Il ladro di Merendine", va in onda
nell'anno 1999 e durerà per molti anni ancora, per un totale di 12 stagioni
andate in onda su Rai Uno. Per gli appassionati e curiosi è possibile alloggiare in una
delle quattro camera da letto di quello che è il B&B in cui è stata trasformata
la casa televisiva di Montalbano, a Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina
in provincia di Ragusa.
Un narratore dalla indiscussa abilità e di una
prodigiosa memoria. Tante donne nella sua famiglia, oltre la moglie e la
figlia, poi è arrivata Matilda la prima pronipote, figlia di Alessandra che è figlia
di Andreina, la primogenita. Proprio a Matilda, che oggi ha quattro anni, è
dedicato il libro Ora dimmi di te, che non è un romanzo, bensì una sorta di
autobiografia, scritta sotto forma di lettera alla bambina. Camilleri racconta la
sua infanzia in Sicilia, l’Italia sotto il fascismo, gli anni del ’68, la
narrazione, il teatro, la televisione e la nascita del monumentale Montalbano.
Non
ho letto il libro "Ora dimmi di te", ma il titolo mi fa venire in mente della
grande fortuna che ha Matilda alla quale la vita regalerà la fortuna di tante
opere che le racconteranno la vita di Andrea Camilleri, oramai giunto alla sua
veneranda età. Grazie ai tanti libri, romanzi, interviste, puntate e tutto il
resto è come se Andrea Camilleri avrà il compito di raccontarle la propria vita
durante tutta l'esistenza di Matilda che avrà l'arduo compito di vivere anche lei la sua alla grande. Starà lì ad ascoltare il racconto del nonnino Andrea. Arriverà poi un giorno in cui Matilda rincontrerà Andrea Camilleri ed in cambio lei gli racconterà la propria di vita. Nell’anno 2018 Camilleri aveva fatto il suo ritorno in scena come attore, al Teatro Greco di Siracusa e il pubblico di Rai1 con
le sue Conversazioni con Tiresia, l’indovino cieco del grande mito greco. Presente
tra il pubblico anche il noto attore Luca Zingaretti. “Chiamatemi Tiresia, sono
qui per raccontarvi una storia più che secolare che ha avuto una tale quantità
di trasformazioni da indurmi a voler mettere un punto fermo a questa
interminabile deriva. Voglio sgombrare una volta per tutte il campo da
menzogne, illazioni, fantasie e congetture, ristabilendo i termini esatti della
verità”. Lo scrittore ha scelto di tratteggiare questa figura anche perché
negli ultimi anni è diventato lui stesso cieco. Così in quella occasione disse:
«Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi. L’invenzione
più' felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero.
Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista,
questa volta a novant'anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia
l’eternità e solo venendo qui posso intuirla, solo su queste pietre eterne”. Il
successo al teatro e per i più fedelissimi lontani dalla Sicilia su Rai1, è
stato immenso. Parole che hanno tracciato un segno.
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