Diceva qualcuno: “IL SILENZIO
E’ D’ORO”.
L'inquinamento acustico è
causato da un'eccessiva esposizione a rumori di elevata intensità di qualunque
natura essi siano. Questo può avvenire in città oppure in ambienti naturali e
rappresenta uno dei sottovalutati e più gravi problemi ambientali, a causa
dell’elevato e diffuso impatto sulla popolazione. I devastanti effetti negativi
sulla salute umana e sulla qualità della vita di ognuno di noi sono ormai ben
noti a tutti, o quasi, eppure rimane un problema sottovalutato e irrisolto.
Secondo l’articolo
2 della legge n. 447/1995 l’inquinamento acustico è l'introduzione di rumore
nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o
disturbo al riposo e alle attività umane, pericoloso per la salute umana,
deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti,
dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le
normali funzioni degli ambienti stessi. Il fastidio provocato dai rumori è
un’esperienza alla quale ci si è abituati, per chi vive nel caos quotidiano dei
centri urbani. In merito l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), afferma
che i frastuoni derivati dal traffico cittadino rappresentano il più
rilevante problema ambientale europeo dopo l’inquinamento atmosferico. Quindi
penso che sia proprio giunto il momento che dobbiamo iniziare a riflettere tutti insieme sul nostro
futuro, valutando e schedando ogni aspetto provocato dal rumore. Esistono tipi di inquinamento di
cui si parla molto, come quello atmosferico, quello provocato dai gas nocivi,
quello dei mari, quello della plastica, della terra, le acque dei fiumi ed
altro, del rumore poco, seppure produce moltissimi danni. Infatti, è stato stimato, che si tratta della seconda minaccia ambientale dopo quella dell’aria e gli esperti
sostengo che siamo tutti malati di rumore e che l’inquinamento acustico ci fa
davvero stare male e molto pure. Il traffico
cittadino, i lavori nei cantieri, gli attrezzi da lavoro, la musica ad alto volume,
gli elettrodomestici, i televisori, i frullatori,
gli allarmi, le sirene e tanto altro. Questi sono solo alcuni dei tanti rumori
che siamo costretti a sopportare ogni giorno ed a tutte le ore, pure quelle
notturne. In Europa un cittadino su tre è esposto a rumori notturni oltre i 55
decibel, che rappresenta la soglia massima di sopportazione naturale. In alcuni casi siamo noi
direttamente i responsabili del troppo rumore che ci circonda, ma a volte
quando scegliamo di stare in silenzio, c’è puntualmente qualcun altro, magari
il nostro vicino a farlo per noi. Il rumore, che si configura come una
sensazione uditiva sgradevole e intollerabile, può essere continuo o
discontinuo, stazionario o fluttuante, casuale o persistente, e, come già detto
può provenire da varie sorgenti come il traffico stradale, quello ferroviario
e aereo, le attività artigianali, commerciali e industriali, ecc. Il traffico
veicolare rappresenta la principale forma di disagio per i cittadini,
poiché coinvolge gran parte della popolazione. Le segnalazioni acustiche,
l’attrito degli pneumatici sulla strada o delle ruote dei tram sulle rotaie, i
rombi dei motori, lo scarico dei gas combusti, rappresentano la colonna sonora della vita quotidiana, un po' meglio in questo caso sta chi vive fuori dai centri urbani.
Un po' più sopportabile risulta il traffico ferroviario, che disturba un
numero inferiore di persone e produce un rumore di debole impulsività e dalla
traccia acustica stabile, provocato dal motore e dall'attrito ruota-rotaia. Il
rumore da traffico aereo sta invece acquisendo una crescente
rilevanza in ambito territoriale, anche se per fortuna interessa solamente le
aree in prossimità degli aeroporti. Per quanto riguarda le attività
industriali e artigianali, il rumore connesso agli impianti è prodotto da una
sorgente puntiforme e origina un’area di esposizione circolare. L’intensità
dipende dalla potenza sonora della sorgente, mentre la traccia acustica risulta
piuttosto stabile nel tempo. Le sorgenti sono tantissime da individuare e l’unica cosa certa è che non se ne può più. Chi non ci ha mai riflettuto sopra, potrebbe
rispondere con un sorriso ironico, ma in effetti la faccenda è molto più
complessa di quel che appare. E’ proprio così.
Le stime fatte da chi ha
analizzato il fenomeno sostengono che nella sola Europa più di 10.000 persone
possono morire indirettamente per azioni provocate dal rumore, ma chi subisce
tutto ciò non se ne rende conto nemmeno e non saprebbe neanche dove recarsi. In
effetti si può andare dal medico a dire dottore ho mal di testa, ho mal di pancia,
ma nessuno va a dire che ha mal di rumore. L’udito umano è in grado si
sopportare agevolmente tutti i rumori che non superano determinati decibel. Ad
esempio qualsiasi rumore che superi gli 85 db può provocare gravi danni alla
salute, ma in effetti già quando si superano i 65 db si hanno problemi all'udito.
Non lo sappiamo ma i 60 db di soglia ottimale la superiamo facilmente. Un
semplice frullatore produce mediamente più di 90 db, una semplice conversazione
tra persone raggiunge i 70 db. L'eccessivo inquinamento acustico può provocare gravi
malattie oltre la totale o parziale perdita dell’udito. Si possono verificare
problemi cardio vascolari, irascibilità, forte stress, disturbi al sistema
endocrino immunitario nervoso, perdita del sonno, ipertensione, ictus,
difficoltà di apprendimento, tutte faccende serie che a loro volta producono
altri gravi danni. Una vera reazione a catena. L’esposizione a questi volumi altissimi incide sulla salute
umana, pregiudicando lo stato di benessere fisico, mentale e sociale di ognuno
di noi. Gli effetti nocivi, che consistono in danni fisici, disturbi nelle
attività e fastidi generici, dipendono dalle caratteristiche fisiche del rumore
prodotto, dalle condizioni di esposizione e dalle caratteristiche psicofisiche
della persona esposta. Per salvaguardarci dobbiamo fare molta attenzione al
tempo al quale siamo giornalmente sottoposti a tutto questo rumore.
Naturalmente
più sono forti i rumori ai quali siamo sottoposti, meno tempo ci si impiega a
subire danni per la nostra salute. Per difenderci da questo grave problema
dell’inquinamento acustico non vi é altro sistema che curarci con delle pause
di silenzio per compensare il troppo frastuono. Uno studio ha dimostrato che
delle semplici pause di due minuti, che intervallano qualsiasi rumore, sono
fortemente rigeneranti. Addirittura due ore di silenzio al giorno favorisce la
rigenerazione cellulare nell'ippocampo. In Italia molti comuni sono divisi in
zone per il rumore ed ognuna deve rispettare dei limiti, questa regola si chiama zonizzazione
acustica. In caso di rumore dall'esterno, il controllo e la verifica
fotometrica sono svolte dall'Agenzia per la protezione ambientale (ARPA) della
zona. Per una denuncia, quindi, bisogna rivolgersi allo sportello ambiente del
proprio comune. In caso di rumori dai vicini di casa, invece, bisogna
verificare il superamento dei limiti del D. Lgs 17 febbraio 2017 n. 42 (che ha
integrato la L. 447/1995) contattando un tecnico abilitato per misurare il
rumore col fonometro.
A questo punto penso che abbiamo capito che l’aspetto più
importante è l’educazione. Suggerisco a tutti di ritagliarsi degli spazi con
assoluto silenzio, bastano pure tre o quattro minuti per ridurre fortemente i gravi
danni provocati dall'inquinamento acustico.
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