LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

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I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

COME AFFRONTARE LE BRUTTE NOTIZIE

bad news

Come comportarsi quando arriva una brutta notizia? A tutti, grandi e piccini, capita e capiterà sempre di dover affrontare una brutta notizia, che probabilmente arriverà nel momento meno opportuno. Poi, a seconda del carattere e della forza interiore che contraddistingue ognuno di noi, si può decidere di destreggiarsi affrontandola di petto con tutta la positività possibile, oppure di sottometterci con tutta la negatività che ne deriverà. Io penso sia meglio optare per la prima scelta, altri sostengono che sia più vincente partire già negativi, così se tutto va male almeno eravamo preparati. 


Ma siamo sicuri che c’è un modo corretto per affrontare una brutta notizia e soprattutto siamo sicuri di essere in grado di preparaci in qualunque modo decidiamo di farlo? Gli esperti in merito fanno le loro valutazioni premettendo di affermare che secondo quanto appreso dalla psico neuro endocrinoimmunologia, dalla Psicologia positiva, scienza che studia come utilizzare la mente per vivere meglio, e dalla programmazione neuro linguistica, ogni pensiero genera immagini e da ciò ne deriva una serie di conseguenze. Le immagini evocano emozioni, che sono ricordi di quelle senzazioni già provate e di quelle emozioni che influenzano il funzionamento di tutto il nostro organismo. Ora non so quanto fino dove questo è chiaro, ma serve certamente per sforzarsi di capire le cose, perché, se ci lasciamo trasportare dalla rabbia, e ci facciamo prendere dallo sconforto le cose di certo non andranno per il meglio. E’ necessario sforzarsi di trovare il buono che c’è in ogni momento anche nei momenti più difficili. Il modo in cui reagiamo alle cattive notizie cambia la qualità della nostra vita, quindi reagiamo con positività. Faccio un esempio. Tutti hanno un collega di lavoro o un compagno di studi che è indisponente, maleducato e sembra voglia renderti ogni giorno della tua vita più faticoso, difficile, insensato e privo di soddisfazioni. Se uno ci pensa un attimo, arriva subito il rancore e sale subito la pressione della tensione che rende la giornata peggiore. 
Questo accade non solo a livello mentale ma anche fisico, probabilmente avverti una certa rigidità o giramento di sfere. Quindi è chiaro che pensare a una determinata situazione influisce decisamente sul nostro stato psichico ed anche fisico. Purtroppo sono quelle situazioni impreviste e non calcolabili (ne puoi scegliere quante ne vuoi) nelle quali ci troviamo male, ci sentiamo impotenti, ci sentiamo un po’ vittima della situazione e pensiamo che non è giusto e che così non va bene. Poi ci chiediamo anceh perché proprio a noi. Così abbiamo fatto di male? Queste situazioni non possiamo neanche decidere quante averne e quando. Possiamo solo dire ad alta voce: “Perché proprio a me?“ Ma tanto a chiunque dovesse capitare direbbe la stessa cosa. In realtà qual'è lo stato d’animo corretto per affrontare una notizia potenzialmente brutta? In uno stato di lucidità e serenità oppure è preferibile uno stato di rabbia e attenzione? Siamo esseri umani, ed il nostro io ci fa confrontare mettendoci in connessione con gli altri e capire cosa provano attraverso il linguaggio non verbale. Quindi, se dopo aver pensato negativamente per ore ci poniamo di fronte un’altra persona, è molto probabile che la nostra diffidenza e tensione le arrivino, influenzando tutta la comunicazione fra noi. Al contrario se siamo in uno stato d’animo lucido, calmo e fiducioso, possiamo affrontare una potenziale brutta notizia nel migliore dei modi. E’ comprensibile in prima battuta una cattiva reazione. E’ umano volersi sfogare un po’, si può piangere, gridare, far rumore, dare delle botte, sbraitare contro tutti e tutto, è il momento del non controllo, è la prima naturale reazione, quella del momento. Poi però bisogna saper andare oltre. Bisogna sapersi mettere in condizione di valutare la brutta notizia e gestirla al meglio. 
Là nasce la differenza, il saper distinguere fra ciò che si può fare e ciò che non si può. Probabilmente la notizia brutta è già arrivata e non si può cambiare però, probabilmente, si può cercare di fare qualcosa per invertire la rotta e riparare al danno. Distinguere tra ciò che non possiamo fare e ciò che possiamo fare è un già un grande inizio. Così ci diamo delle possibilità. Pensare positivo non significa ripeterselo continuamente finché, come per incantesimo, non accada nulla di male dicendo che tutto andrà per il meglio, ma riflettere, magari con l’aiuto di qualcuno, su come vogliamo che vadano le cose e su quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere per addrizzare il guaio. Se riusciamo a visualizzare la situazione in cui siamo tranquilli, le possibilità di restare tali aumentano. In uno stato ansioso la nostra testa funzionerà peggio così come tutte le nostre scelte. Bisogna individuare i segnali importanti di un dialogo in una situazione. Purtroppo nelle situazioni emotive sbagliate non si riesce ad ascoltare e capire quello che realmente accade. Dobbiamo fare quelle semplici domande da tenere a mente per migliorare la relazione con gli altri. Ad esempio dire:  “Cosa intendi per…” oppure “Vorrei che mi spiegassi meglio…”. Si perché le domande che ci facciamo ci portano alle risposte che vogliamo, ma dobbiamo saperle fare bene. Quindi è giusto pure sfogarti, arrabbiarti, gridare, andare fuori di testa, e cacciare fuori tutto quello che si prova di negativo. Tutto quel dolore se c’è va mandato fuori, è ancora più inutile fare finta di niente. Dopo però, è necessario chiedersi: “Cosa posso fare per ottenere il risultato che voglio, posto che la situazione è questa?“. Riprenditi il tuo potere, perché nella vita non avremo sempre notizie belle, ma la differenza non lo fa il fatto che le notizie siano brutte, ma il modo nel quale reagiamo noi con la nostra forza.
CONSIGLI
- È utile distrarsi un po’ perché trascorrere qualche ora di spensieratezza sarà di aiuto per affrontare la difficile situazione;
- Non trattenere le emozioni, perché ricevere una brutta notizia è sempre qualcosa di devastante, pertanto fingere è inutile;
- Non sentirti colpevole della brutta notizia ricevuta né tanto mento devi sentirti in debito e chiedere scusa per quanto accaduto;
- Cerca il lato positivo, ogni medagli ha due facce, perché anche quando tutto sembra vada a rotoli, c’è sempre qualcosa di positivo;
- Renditi conto di quello che realmente sta accadendo e non trarre subito conclusioni affrettate rischiando di sbagliare ulteriormente;
- Condividi la brutta notizia con qualcuno che sa starti vicino e che può aiutarti a superarla.
CONCLUSIONI
Per fortuna non si è quasi mai soli in questa vita che non è mai semplice per nessuno, nonostante le apparenze. In alcuni momenti può sembrare che tutto vada per il verso sbagliato e che tutto quello che si è costruito sta crollando, ma non si è mai da soli ad affrontare il peggio. Tutto questo accade anche agli altri, non solo a noi. Tutti sono costretti ad affrontare situazioni difficili e tutti possono venirne fuori!

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