Non
è uno spettacolo dolce o piacevole ma può succedere di vedere un cane, anche il proprio, che
mangia le feci. Anche un profano capisce che c’è qualcosa che non va, ma di
cosa si tratta? Si chiama coprofagia e si riferisce alla tendenza, che alcuni
cani hanno, di ingerire le feci, proprie o altrui. Se l’animale ingerisce le proprie feci si
parla di autocoprofagia, mentre se mangia gli escrementi di altri cani o
animali si parla di allocoprofagia.
La coprofagia, è un problema abbastanza comune,
con una incidenza che raggiunge circa il 15% dei cani, e addirittura secondo alcuni studi recenti anche il 23%. Quando il proprietario del cane nota questo
comportamento oltre a provare disgusto certamente rimane scioccato e preoccupato
e quindi cerca informazioni utili e aiuto per risolvere subito il problema. Il
primo aiuto effettivo lo si cerca di solito dal proprio veterinario di fiducia
ed è l’atteggiamento più saggio da adottare, oltre quello di cercare informazioni. Un consulto clinico di competenza è sempre ben accetto in quanto il
problema può essere causato da una serie di patologie organiche, che in altri
casi sono causate dalla stessa coprofagia. Anche alcuni fattori dietetici
possono influire sul disturbo. Quindi una prima causa che può aver creato il problema può essere stato l’aver
diminuito smisuratamente la dieta del nostro cane, una dieta quindi non ben
bilanciata in base alla razza e al peso. Poi ci sono i rischi derivanti dall'infestazione da parassiti intestinali, gastroenteriti, diarree o altro. Va tenuto presente
che il cane ha una innata caratteristica di alimentarsi con i resti organici che torva in giro qui e là, piuttosto che procurarseli cacciando, e questo è un
comportamento per lui tutto sommato normale.
Bisogna sapere che nella
prima fase addestrativa dei nuovi cuccioli rientra i tra compiti della madre quello di insegnare loro a stimolare l’eliminazione delle feci leccando la regione
ano-genitale. Quindi fin dalle prime settimane avviene una ingestione degli
escrementi dei piccoli ma è di fatto finalizzata a mantenere pulito il
giaciglio. Purtroppo è stato anche rilevato che risultano, al gusto del cane, particolarmente
appetibili le feci dei gatti, considerate un vero bocconcino da molti cani, ed
anche quelle dei ruminanti che apportano inoltre fonte di vegetali parzialmente
digeriti e numerosi principi nutrizionali. Se a questo aggiungiamo, come detto
sopra, che il cane è particolarmente affamato perché sottoposto ad una dieta forte, tanto più grave risulterà il problema. Un altro aspetto è quello psicologico.
Alcuni cani mangiano i propri escrementi per timore dei rimproveri in quanto
accade pure che i loro padroni sgridano
l’animale quando eliminano le feci in posti errati. Per questo alcuni cani mangiano le
feci proprio nel tentativo di nascondere il “fattaccio” ed eliminare ogni traccia
ed indizio al proprio padrone. Questo problema può essere anche una conseguenza di stress cronico nel
cane e può comparire a seguito di periodi prolungati di solitudine, abbandono, frustrazione
e ansia. Soprattutto in cani costretti in ambienti recintati o chiusi in spazi
ristretti molte ore al giorno, senza il suo padrone. Si manifesta dunque come disturbo
compulsivo, un comportamento patologico che emerge come conseguenza di
condizioni di questi gravi stress.
Il cane non è un passatempo oppure un
giocattolo, ha i suo i sentimenti come tutti gli essere viventi. Uno studio abbastanza recente che è stato
pubblicato sul noto “Veterinary Medicine and Science” ed è stato svolto dal
veterinario comportamentalista Benjamin Hart all’Università della California a
Davis, ha affrontato il tema della coprofagia canina con l’obiettivo di raccogliere
dati sulla prevalenza del problema nella popolazione canina, e raccogliere anche dati demografici
sui cani colpiti da coprofagia per stabilirne le caratteristiche delle feci preferenzialmente
consumate.
L’insorgenza del problema dipende da vari fattori come l’età del
cane, il momento del comportamento, il tipo di materiale fecale ingerito, il
contesto, la routine del cane, il comportamento del proprietario. Per andare
incontro al nostro animale è utile:
- impedire l’accesso
alle feci e monitorare movimenti e le passeggiate;
- impedire al cane di
allontanarsi correndo senza guinzaglio;
- posizionare
eventualmente la lettiera dei gatti in una stanza inaccessibile al cane;
- aumentare il numero
delle uscite, premiando il cane quando sporca solo per strada.
materiale fecale ingerito
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