LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

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I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

LA FESTA DEL PAPA’ PERCHE' SI FESTEGGIA

19 marzo papà festa

Una ricorrenza civile diffusa in Italia ed in altre parti del mondo, celebrata in onore della figura del papà, della paternità e dell'influenza sociale dei padri. La festa del Papà ricorre il 19 marzo di ogni in concomitanza della festa di San Giuseppe. Però la data in cui si festeggia è alquanto variabile da Paese a Paese. 

Storicamente la festa del papà nasce nei primi decenni del XX secolo per diventare una festa complementare alla festa della mamma. Nell’anno 1871 la Chiesa Cattolica proclamava San Giuseppe protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale. Papa Leone XIII “In Giuseppe hanno i padri di famiglia il più sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza; i coniugi un perfetto esemplare d’amore, concordia e fedeltà coniugale; i vergini un tipo e difensore insieme della integrità verginale. I nobili imparino da lui a conservare anche nella avversa fortuna la loro dignità e i ricchi intendano quali siano quei beni che è necessario desiderare. I proletari e gli operai e quanti in bassa fortuna debbono da lui apprender ciò che hanno da imitare”. La prima documentazione relativa ala festività del papà risale ala volta in cui fu festeggiata negli Stati Uniti d'America la data del 5 luglio 1908. Fu poi la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l'ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909. Lei la organizzò la prima volta il 19 giugno del 1910.
Ora a prescindere da quella che può essere qualche nozione storica sull’argomento cosa è importante tener presente? Oggi è la giornata giusta per  fare un regalo, così come lo si fa per la festa della mamma, per il compleanno, per  natale e tutte le altre ricorrenze importanti. Ma qual’è il regalo più grande che può desiderare un padre dal proprio figlio. Senza dubbio affermo che il regalo più grande per un padre è un po’ di tempo da trascorrere con il proprio figlio, condito magari da un po’ di affetto e tante confidenze sulla propria vita. Tutti i padri hanno sempre bisogno dei loro figli ed è forse per questo che li hanno voluti e li hanno messi al mondo, soprattutto i padri imperfetti, se mai ve ne fosse uno perfetto, i quali sono quelli che ne hanno più bisogno. E’ uno dei legami più forti che possa esistere tra due essere umani, che seppure cambia nei modi e nei tempi, costretti un po’ dalla continua evoluzione della società, non penso che cambi poi tanto nella sostanza. E’ sempre qualcosa di forte ed unico. Per un padre, che certamente non cerca un regalo materiale, il dono più grande sarebbe un figlio riconoscente che si ricordasse di celebrare con lui la festa del papà a prescindere dal tipo di padre, sia pure un po’ assente o troppo impegnato nel lavoro o ancora peggio burbero. Infondo il tutto è sempre fatto in funzione dei figli. La figura del padre non è qualcosa che si impara da un manale comprato in libreria, è un continuo apprendimento dell’addivenire, che consegue alle esperienze ed al tempo. Un padre comunque la fa sbaglia. Questa è l’unica consolazione. Un buon padre non è chi da solo sostegno economico o presenza in casa, ma chi da tutto se stesso, il suo tempo, chi dimostra di voler amare il proprio figlio, anche sbagliando perché anche amando veramente un figlio si possono commettere errori, a volte anche gravi. Un vero padre quando sbaglia se ne accorge e cerca di rimediare. 
E qui può intervenire il figlio a cercare di far migliorare il padre che ha sempre bisogno del figlio, soprattutto quando un padre comincia ad essere più grande e meno autonomo. Un abbraccio oppure una parola buona è sempre ben vista. Vi deve essere sempre unione tra padre e figlio anche perché un padre non è un padre e non è nulla se non ci fosse un figlio e celebrarlo come tale.

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