La stravagante rivoluzione digitale ha cambiato per sempre il modo in cui
le persone fanno acquisti e di certo non si tornerà indietro. Il dilagante uso
di smartphone, tablet e wearable ha generato nuove abitudini di shopping in
mobilità, seguite da consegne sempre più rapide. I consumatori sperimentano
sempre più spesso nuove tecniche di shopping e sono influenzati non solo dai media
tradizionali ma anche dai social media. Lo
shopping è la perfetta attività per scaricare le tensioni di una giornata difficile,
adorata soprattutto dalle donne che intravedono in tutti i negozio reali o
virtuali una metà da raggiungere, anzi da conquistare.
L’acquisto è entrato gradualmente
nelle abitudini quotidiane a partire dal XIX secolo, quando i negozianti ebbero
la possibilità di mostrare la loro merce ai passanti spargendole su delle
bancarelle. Nell’anno 1827, furono fabbricate le prime vetrate di medie e
grandi dimensioni, perfette per i negozi dove si mostrava la mercanzia. Pensate
un po’ fino a poco prima i negozi erano simili a magazzini, in cui erano
accatastate le merci, spesso ammucchiata alla rinfusa. Così tutto ha avuto
inizio e ad oggi i negozi hanno subito molteplici cambiamenti. Ma come saranno
quelli del futuro? Oggi indubbiamente la realtà virtuale è ovunque, esistono specchi
interattivi, gli screen smart, le intelligenze artificiali, i comandi vocali
per fare la spesa. Queste sono solo alcune delle trasformazioni che già i brand
più importanti hanno messo in scena, e così si sta preparando la strada al negozio
del futuro senza casse e senza commessi. Quindi come sarà il negozio del futuro
e come sceglieremo ed acquisteremo i nostri prodotti preferiti? La trasformazione in
atto nello shopping è profonda, ed è infatti uno dei settori che ha subito con
più vigore l’inserimento del digitale, dando vita a una vera e propria scarica
di innovazioni. La modernità impone un miglioramento dell’efficienza del
servizio offerto al cliente, che appare essere l’unica via possibile per
progredire nella conquista del mercato.
Il retail tradizionale è sotto
assedio, come affermano i ricercatori dell'Osservatorio Innovazione digitale nel retail del Politecnico di Milano, minacciato dall’assalto dall’e-Commerce e da modelli di business very low cost.
In mondo femminile tendenzialmente ostile alla supertecnologia, in questo campo ci
sguazza magnificamente. E’ inevitabile questo incalzante numero
di innovazioni che stanno tracciando le linee guida del futuro, in larghissima
misura digitale, per rendere più̀ attrattivi i punti vendita e per accrescere
l’integrazione online e offline. Effettivamente non esiste un modello unico di
riferimento per l’innovazione del settore e per il negozio del futuro ognuno sperimenta
facendo da sé, seguendo la propria strada, nonostante tutti i più piccoli del
settore comunque tendono a osservare e seguire le mosse dei principali brand. Fare
questa osservazione di mercato aiuta a capire come saranno i negozi di scarpe
del futuro i nuovi negozi di abbigliamento dell’avvenire, i nuovi supermercati,
i siti di eCommerce. Walmart ha brevettato uno store virtuale, ovvero un
negozio dove, grazie ai visori 3D, è possibile entrare, muoversi tra gli scaffali,
prendere gli articoli e inserirli in un carrello, immateriale pure quello. L’app
è disponibile anche per acquistare arredamento facendo un tour virtuale in 3D
in un appartamento pieno di oggetti disponibili per l’acquisto su Walmart.com che
permette ai clienti di muoversi ed acquistare con un semplice click tutti gli
oggetti visibili. Cosa dire siamo
oramai sullo stupefacente.
Neutral Works ha un suo chiaro
progetto ponendo il benessere dei propri clienti, al centro di tutto e mescolando
la tradizionale attività di vendita di abbigliamento sportivo a esperienze
legate al benessere psicofisico. Questo progetto si basa su quattro punti
chiave, distribuiti su tre piani, dall’abbigliamento e accessori per ogni
sport, come già detto, a tutto quello che è legato al cibo naturale, a servizi
scientifici di recovery ed a workshop di approfondimento sui temi del wellness.
Al primo piano un caffè che offre rimedi naturali contro lo stress, compreso un
distributore di acqua arricchita con ossigeno e idrogeno, succhi di frutta o
verdura e pasti pronti costituiti da quelli che oggi vengono definiti superfood.
Al secondo e terzo piano c’è spazio per una palestra tecnologica all’avanguardia
per gli allenamenti, un laboratorio dove ha gli uffici il team medico che
supervisiona tutte le attività. La sala per allenarsi a basso tasso di ossigeno,
con inalazioni di idrogeno che restituiscono energia. In più ambienti
progettati per le classi di stretching, gli spazi per il relax nella Bio-photon
room, dove una luce elettromagnetica dovrebbe neutralizzare i flussi di caos
energetico. Questo fa comprendere come i negozi del domani, diventeranno sempre
più luoghi di attività e di approfondimento culturale e solo nelle aree più
periferiche avverano le tradizionali attività di vendita. I negozi del futuro
saranno luoghi d’esperienza che potrebbero prevedere anche il pagamento di un
biglietto d’ingresso tale da compensare la qualità dei contenuti offerti.
Cosa
ne rimarrà di quelle prime vetrine succedute ai magazzini con la merce alla
rinfusa. Bho! Poi c’è la omnicanalità che è il nuovo termine per il retail. Ancora
oggi per fare un acquisto ci si reca anche in un negozio, ma fino a quando
durerà? La trasformazione del mondo
digitale ha travolto l’esperienza dell’acquisto, trasformandola appunto in
qualcosa di diverso e più articolato. Nell’e-commerce gli utenti hanno
cominciato ad acquistare online. Molti hanno l’abitudine di ancorarsi ancora al
fisico e quindi vanno nel negozio classico, esaminano e provano il prodotto, poi
lo comprano sul web perché più economico. A loro volta i negozi hanno
cominciato a proporre una serie di esperienze online. Ad agevolare il
consumatore sono intervenuti quindi nuovi termini. La cross canalità che
presuppone che l’ordine avvenga effettuato online ma il ritiro avvenga nel punto
vendita, che come sistema punta a spingere comunque gli utenti ad entrare all’interno
del negozio fisico per essere poi spinti verso nuovi acquisti. Più completo è
il sistema della omnicanalità che mette il consumatore al centro di tutto e
prevede un sistema interconnesso tra tutti i punti di contatto. Vi è un
trasferimento di dati tra i diversi canali e strategie di contenuto coerenti.
In questo modo l’utente può non
solo interagire con l’azienda con una molteplicità di opzioni, ma anche vivere
la medesima esperienza su tutti i touchpoint e non avere interruzioni nel
percorso dall’uno all’altro. Per l’utente è possibile iniziare
un’attività su un canale e proseguirla su un altro.
Si tratta di fare un
acquisto in un negozio, utilizzare una carta fedeltà, aderire
contemporaneamente ad un programma, ricaricare quella carta telefonicamente e
tanto altro. Naturalmente il profilo dell’utente, viene aggiornato su tutti
questi canali in tempo reale. Ecco un piccolo cenno di quello che sarà, e di come saremo sempre più controllati e manipolati tuti noi. Che dire!
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