Il vaccino con tutti i vantaggi e
svantaggi è da un bel po’ di anni che è protagonista tematico di svariate
discussioni. Con tutte le prescrizioni che ne possono derivare per stabilire se
è utile renderlo obbligatorio o non obbligatorio per iscriversi a scuola o
altro. Ma fa solo bene o può anche fare male, e a chi? E quanto? Qual è la
giusta scelta? Ed è solo un problema sanitario o anche economico considerato il
grosso volume di affari che vi ruota intorno.
Questo non è un
parere medico ma è solo un’opinione di carattere non sanitario, raccolta sulla
base di ricerche informative. Penso che l’argomento è per tutti, o per lo meno
per molti, ancora confusionale. Per eliminare ogni dubbio sanitario consiglio
di consultare un medico, per tutti gli altri aspetti penso che ognuno possa
dire la propria. Dal governo arrivano promesse di una riforma della legge,
insieme all'istituzione di un tavolo di lavoro di esperti indipendenti, creato
allo scopo di vincere la diffidenza anti vaccinale che vaga tra tutti i comuni
mortali. Speriamo che alle parole seguano i fatti perché di parole se ne dicono
sempre tante. Dopo l’introduzione dell’obbligo normativo e le tante polemiche
che ne sono seguite, ora si prevede una sua repentina abolizione all'italiana.
Non favorirebbe certo l’affermarsi della fiducia nelle persone, né tanto meno
sarà servita a fornire una conoscenza più chiara. Le persone grandi o più
giovani, single o ammogliati, curiosi o sfiduciati genitori o adolescenti forse
avrebbero bisogno di qualche campagna di informazione effettiva, tanto
effettiva quanto semplice. Probabilmente la pratica della vaccinazione,
soprattutto nelle persone più bisognose di cure, è un autentico pilastro della
salute pubblica, che, ricordiamo, grava sulle spalle di tutti i contribuenti e
di certo è una pratica che ha avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale
nel debellare alcune malattie e su questo i dati sono oggi molto solidi, quindi
non vi è dubbio che vi sia un aspetto positivo. Anche se io penso sempre che in
ogni cosa vi è sempre un aspetto differente, come a dire che ogni medaglia ha
il suo rovescio e che ad ogni beneficio sia legato un sacrificio. L’aspetto su
cui dobbiamo manifestare qualche dubbio è l’idea di utilizzare lo strumento
della vaccinazione come obbligo e non come scelta ponderata.
L’obbligo forse è quella misura autoritaria e paternalista che un padre adotta
verso i propri figli quando non è più in gradi di fornire risposte plausibili,
quindi incapace di rispondere alle contestazioni rappresentate. Ed allora ecco
che viene fuori il: “basta si fa come dico io”. Ma è sempre giusto fare così?
Alcuni interessati all'argomento hanno sottolineato che dipingere l’esitazione
sociale sui vaccini come una semplice battaglia tra gruppi anti vaccini di una
popolazione ignorante da una parte e ragione scientifica e salute pubblica
dall'altra, promuove una controversia improduttiva, sterile che non ci porta da
nessuna parte. Gli esperti sottolineano che la maggior parte dei
genitori che non fanno vaccinare i loro bambini, convinti di agire per il loro
bene, non sono realmente contrari ai vaccini, quanto spaventati dalla non
conoscenza certa e per i tanti pareri contrari, quindi dovrebbero essere messi
nelle condizioni di capire e valutare per decidere autonomamente guidati da
personale competenti, che ricevano una preparazione apposita. La gente ha
bisogno di ricevere un’azione informativa basata su dati scientifici esatti e
veritieri che sia assolutamente trasparente, e non celata dai giganteschi
interessi economici che potrebbero muore le fila. L’indipendenza dalle case
farmaceutiche è un elemento importante, qualsiasi azione si svolga.
E’ necessario escludere ogni sospetto di influenza delle imprese per
tranquillizzare chi si è oramai reso diffidente dagli enormi interessi in
gioco. La trasparenza, che dovrebbe imporre di giustificare esplicitamente ogni
scelta proposta o a maggior ragione imposta alla popolazione, può avere un
senso. Quindi un si per rendere temporaneamente obbligatorio un vaccino in caso
di basse coperture? Oggi i canali informativi sono numerosi ed hanno spesso
smascherato le vicende truffaldine messe in opera dal ramo scientifico e
farmaceutico. Questo è uno dei motivi di quelli che ha causato un calo delle
vaccinazioni. Sono stati dimostrati casi in cui gli esperti, evidentemente non
neutrali, suggerivano dei legami fittizi tra determinati farmaci ed alcune
malattie non proprio connesse. A tutto ciò si lega poi il diritto sul brevetto
del farmaco, poi i cosiddetti equivalenti, gli interessi dei soci del nuovo
farmaco, quello dei medici e chi più ne ha più ne metta. Però d’altra parte
abbiamo detto che non vi è dubbio sul beneficio di vaccinarsi. Pensiamo un
attimo al bambino che va a scuola e viene contagiato. Per il suo sistema
immunitario affrontare la malattia sarà sicuramente una sfida più complicata
che vaccinarsi. Inoltre, chi viene colpito dalla malattia, potrà essere esposto
al rischio di sviluppare una complicazione anche grave o di trasmetterla agli
altri, con il tutto il costo e sforzo che ne deriva in danno della salute e
della cassa pubblica.
La vaccinazione invece prepara in modo più mirato il sistema immunitario
permettendo di prevenire le malattie. Poi se si considera il basso dosaggio
farmaceutico possiamo dire che gli effetti collaterali legati alla vaccinazione
sono per lo più reazioni locali nella sede dell’iniezione, mentre gli effetti
gravi sono davvero rari. Gli esiti fatali sono scongiurati stando in
ambulatorio nei momenti immediatamente successivi alla vaccinazione. In ogni
caso, è proprio la possibilità di effetti indesiderati che deve spingere a considerare
con attenzione il rapporto tra rischi e benefici quando si valuta la
somministrazione di un vaccino. Io un parere certo sull'argomento non l’ho
ancora maturato, ma forse non per colpa mia. Tu sei favorevole o sfavorevole?
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