LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

Immagine
I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

PERCHE’ COMPRARE VESTITI DI MARCA

contrafazione sulle marche

I nonni di una volta dicevano tra i loro mille proverbi che nella vita ci vuole prima il pane, poi l'amore e dopo la fantasia. E non solo, dicevano pure che l’ordine corretto doveva necessariamente essere questo. Molti non  rispettano questi tre punti e neanche l’ordine. In effetti l’uomo è un animale ed è guidato essenzialmente dai bisogni fondamentali ma poi, con l’aumento della civiltà, ha messo in coda i bisogni primari e le emozioni probabilmente hanno anche preso il sopravvento. 

La moda è utile per descrivere la personalità di un individuo al fine di comprendere che cosa gli possa piacere e cosa no. La scelta dell’abbigliamento e dei colori crea l’identità di una persona nella moda. Dunque l’uomo viene spinto a soddisfare tutti i bisogni anche quelli futili che diventano fondamentali, perché nel profondo del subconscio la menzogna che l’uomo si racconta innesca alcuni pensieri su come si sente, come si vedono le cose e quindi ordina come comportarsi. Questa grande logica l’hanno studiata e molti la sfruttano. Per questo un marchio diventa nella testa di un uomo un fattore scatenante perché da uno status apparente che molti lo interpretano come effettivo. Ma non è così. Questi importanti studi sulla comunicazione vanno avanti da molti anni. Ma quindi che cosa scatta nell’essere umano quando si trova difronte ad un marchio? Tutti guardano la tv, leggono il giornale e tutto il resto, e lì nasce già l’influenza derivata dal desiderio ed un semplice capo di abbigliamento diventa necessità. Ovviamente, c'è chi, non può comprare capi firmati e desiste, chi invece non desiste affatto. Ma cosa ha di speciale quel capo? Qualcuno ha una risposta? Personalmente, non ho nulla contro i capi firmati, ma credo che siano effettivamente poi tanto speciali, se non, solo nell’illusione di uno status. Ovviamente saranno di qualità migliore, dureranno un po’ di più rispetto a qualcosa acquistato in un mercatino popolare, ma in ogni caso in relazione al prezzo che si paga è spesso esagerato, ed anche se dura di più, alla fine non ricompensa il costo.
GLI STUDI IN MERITO DICONO:
  • L’acquirente fidato compra un certo marchio per continuare a mantenere di sè quella idea di immagine affermata nel campo personale o professionale in modo da continuare a sentirsi importante;
  • i vestiti dei designer che vengono venduti nei negozi sono molto più economici di quelli che vengono indossati dai modelli sulle passerella durante le varie manifestazioni di moda;
  • ci si affida ad un marchio perché è efficiente e riconoscibile. Una sorta di garanzia fonte di informazioni sicure che si completano con una storia ed una reputazione dettata da una identità. Questa identità del marchio fa si che i valori da esso trasmessi siano riportati e riconoscibili;
  • grazie al loro design alla moda e al materiale utilizzato per la loro creazione, gli abiti non solo offrono comodità per chi li indossa, ma sono anche abbastanza resistenti per l’uso quotidiano. Quindi, una persona, scegliendo le etichette del designer, usufruirà di un’ottima qualità prezzo.
  • l’acquirente soprattutto quelle fedele vuole continuare a sentirsi in quella identità riconosciuta. Psicologicamente questo è forse il motivo principale, perché acquistando quel marchio, si è sicuri di portare un capo che lo trasporta in un’accettazione o addirittura ammirazione sociale. 
E’ l’apparenza dettata dal qual gioco sociale in cui tutti sono compresi e nessuno è escluso, neanche chi crede di esserlo. In questo mega sistema della società nessuno sfugge. Un marchio in effetti vuol dire qualità, valore, un’idea di se stessi e tutto questo spesso si paga molto. Le sensazione sono già dentro chi compra perché un marchio riconoscibile rappresenta per il consumatore ciò che ha già imparato sul quel capo nel corso degli anni. A volta capita anche di rimanere delusi. Di solito in questo meccanismo i consumatori sono disposti a pagare di più per un marchio che riconoscono, perché sono giunti a credere che esso fornisce valore sicuro, garanzia. I grandi marchi hanno creato nel tempo una percezione di coerenza, qualità e valore determinante, guadagnato in anni di prestazioni di qualità. Solitamente un capo di abbigliamento molto costoso è fatto molto meglio di quelli economici, come tessuto, taglio, confezionamento, immagine, perché quello che si indossa è anche comunicazione agli altri. E’ vero che l’abito non fa il monaco, ma l’immagine ha un grande impatto sulle persone, soprattutto all’inizio, perché tutti giudicano quello che vedono, anche chi dice di non farlo. Attraverso un capo si comunica agli altri i propri gusti, il carattere, e tanto altro. L' abbigliamento indica lo stato sociale, perché il vestito da 1.000 euro non tutti riescono a comprarlo, come l’orologio da 5.000 o l’autovettura da 100.000. Un brand costoso è un modo di dire e far capire a tutti, senza parlare, pure quelli che non conosciamo, che sono ricco e quindi in grado di permettermi questo.
PERCHÉ IL MARCHIO COSTA COSÌ TANTO. LA CONTRAFFAZIONE
Se c’è un marchio molti comprano quel prodotto e poiché in molti lo comprano il marchio diventa più ambito e importante, come il cane che si mozzica la coda. E’ la tendenza, la moda e la moda costa. Una persona indossa un capo firmato e deva pagare per questo. In realtà è bizzarro perché quando un marchio lo indossa qualcuno in qualche modo noto è lui che viene pagato per indossarlo e non il contrario. Alcuni amano le firme false. Ci sono quei capi o oggetti che si vendono sulle bancarelle per strada, con tutti i marchi finti. Forse perché in qualche modo testimoniano l'assurdità di tutto il sistema della moda e di ciò che fa tendenza. In questi casi chi indossa solo originale, subito ti sbatte in faccia che si vede che il tuo non è genuino, ma si tratta di un capo taroccato e che la contraffazione è reato, ma in realtà molto spesso capita di imbattersi in finti veri o veri finti, cioè di capi falsi venduti in negozio come originali o viceversa ed è veramente difficile coglierne la differenza. Anche lo scenario industriale apre un grande tema ovvero quello della produzione in serie dove la differenza tra due capi la fa solo se c’è il marchio. Ma allora perché funziona questo mercato? Forse perché in molti hanno i soldi? Trovare una risposta è difficile. 
Moralismi a parte è pure giusto riconoscere la creatività di chi ha idee nuove. Infondo nessuno obbliga le persone ad acquistare un capo in particolare. Quando un cliente acquista un abito lo fa perché è economicamente nelle possibilità di farlo e per un determinato gusto di farlo. Anche in questo ci sono molti pregiudizi e luoghi comuni conditi da una mentalità piuttosto chiusa, chissà! Forse è anche ingiusto giudicare le persone esclusivamente per come decidono di spendere i propri soldi, perché la moda è anche buona parte dell'economia di un paese. Va anche detto che l’acquisto di roba falsificata pur essendo reato viene eseguito consapevolmente per l’allettante differenza di prezzo decisamente più vantaggioso. Oltretutto comprare merce contraffatta è piuttosto semplice, basta recarsi in qualche mercatino o presso qualche venditore ambulante oppure nei mercati allestiti delle varie città ed il gioco è fatto. Di contro va detto che la contraffazione di prodotti originali comunque costituisce reato e danneggia l'economia. Secondo il codice penale, chiunque contraffà o altera marchi o segni distintivi, nazionali o esteri di prodotti industriali, ovvero fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 2.500 a 25mila euro. D’altro canto è pure vero che in certi casi non c’è tanta differenza tra un capo firmato ed un capo anonimo. 
Allora, se la differenza sta solo nella scritta, perché spendere tutti quei soldi in più? Il contraffatto ti fa sentire parte dell’élite più cool del momento e costa poco, ma infondo non si prova quella bella soddisfazione.

Commenti