LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

Immagine
I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

COME FARSI CAPIRE MEGLIO. LA PRIMA REGOLA

metodo di comunicazione

Comunicare è un’esigenza innata dell’essere umano e la super popolarità dei nuovi mezzi di comunicazione legata all'uso, direi eccessivo, ne è la prova. Probabilmente lo fanno tutti gli esseri viventi, come certi organismi unicellulari, gli animali, oppure ancora le piante, ed anche l’uomo che per certi versi è il maestro, ma solo per certi versi. Oggi oltretutto si comunica per dire la qualsiasi, anche e soprattutto le cose più inutili, ma non è comunque tutto tanto scontato.

Si può comunicare parlandosi di persona, che è una delle strada meno praticate, oppure con un messaggio, con messaggio vocale, con una semplice foto, con una mail, una video chiamata ed altri modi ancora. Però come in realtà comunichiamo e cosa riusciamo a far percepire all'altro? Una volta, in merito, ho letto una frase del tipo: “sono responsabile di quello che dico, ma non di quello che gli altri capiscono”. E’ davvero dura comunicare bene! Per poter scambiare pensieri e informazioni con l’altro, in maniera davvero efficace, è necessario rispettare delle regole, altrimenti si corre il rischio di rendere la comunicazione inefficiente oppure addirittua controproducente. Naturalmente tutto questo vale soprattutto per quello che oggi è il più grande motore della comunicazione ovvero il social media. Affermare che i social sono i più grandi motori della comunicazione, penso sia un dato certo ed incontrovertibile, e lo sono diventati perché per la nostra specie comunicare è una vera necessità, scritta nel DNA, scolpita nella testa e governata dove è possibile dalla volontà dell’uomo, quando è in grado di controllarla. Seppure vi sono differenze da persona a persona, c’è chi è più portato al dialogo e chi no, chi è estroverso e chi chiuso e quindi l’inclinazione ad esprimersi è molto differente da persona a persona, ma è certo che anche chi è più chiuso alle relazioni umane, ha sempre le antenne tese a cogliere i segnali che arrivano dagli altri, e forse sono pure quelli più attenti e concreti nella successiva risposta. Io penso che quando si comunica bisogna stare attenti a ciò che si vuole trasmettere, a quando esternarlo, a come dirlo ed alla situazione esistente perché la comunicazione non è poi così scontata, come si potrebbe banalmente pensare. 

Tutti infatti dicono ma nessuno si preoccupa davvero di verificare che ciò che è stato detto arrivi a chi ascolta in modo chiaro. Chissà perché! Eppure da errate comunicazioni derivano molto spesso i fallimenti nelle relazioni sia che si tratti di una coppia, sia che si tratti di un amicizia, di una parentela, di un rapporto di lavoro. Cattiva comunicazione corrisponde al fallimento.

Ottima comunicazione corrisponde a successo. Sono tanti i casi di individui incapaci che sono riusciti nei loro intenti solo perché avevano la dote del saper parlare agli altri. Innanzitutto il messaggio che si vuole trasmettere deve essere sempre facile da percepire quindi a seconda dei modi utilizzati facile da ascoltare oppure ancora da vedere o leggere, perché nella comunicazione vengono sempre compresi tanti altri sensi oltre l’udito. Ad esempio non va bene parlare con un tono di voce troppo basso, come non va bene scrivere un messaggio con un carattere troppo piccolo. Altro fattore importante da tener presente, forse il più importante è il tipo di linguaggio utilizzato. Per essere chiari pensiamo un attimo se l’oratore che parla in italiano si rivolge al suo interlocutore che parla sono cinese, ci sarebbero chiare difficoltà, così come se un giovane adolescente comunicasse con un gergo tutto suo rivolgendosi al nonno che andrebbe nel panico. Quindi per comunicare le idee che abbiamo in testa, noi prima le traduciamo in una specie di codice che l’altro è in grado di comprendere, in modo che sia poi in grado di condividerlo con noi. Spero di essere stato chiaro. In merito richiamo quello che ho scritto con convinzione nel post intitolato “Il linguaggio delle donne” dove spiego che è praticamente certificato che gli uomini e le donne non si capiscono quasi mai, perché ci sono seri problemi di comunicazione interpretativa. I più grandi problemi della comunicazione tra uomo e donna nascono quasi sempre dallo stesso fattore; la diversità interpretativa nell'utilizzare determinate parole, determinati atteggiamenti, i tempi di inserimento nei discorsi e le grandi differenze che vengono attribuite ai forse, si e no.
Affinché lo scambio sia efficace dobbiamo essere certi che il nostro destinatario conosca il codice scelto e che sappia usarlo con il necessario grado di competenza. Pensiamo un attimo ad uno specialista in chirurgia che si rivolge ad un paziente in possesso di una mediocre cultura e tenta di spiegare e formulare ipotesi sulla diagnosi utilizzando una complessità di terminologia mediche. Non riuscirebbe a trasmettere alcunché. E’ necessario fare proprio un concetto per una corretta comunicazione. Seppure io fossi la persona più competente sull'argomento, per comunicare agli altri bisogna fare un passo indietro ed un esercizio di umiltà, perché chi comanda, nel gioco della comunicazione è sempre il destinatario, che se non recepisce il concetto, il fallimento è comunque di chi parla. Se quando parlo non sono capito, la colpa non è mai di chi ascolta, ma sempre di chi si esprime, o quasi.

LA FIDUCIA
Un fattore da tener ben presente durante una comunicazione è la fiducia esistente tra le parti. Più fiducia vi è nella persona, più sarà corretta la comunicazione e la stessa capacità di recepire il messaggio. Nessuno se sta male andrebbe ad ascoltare il parere di un medico nel quale, per un motivo o per un altro, non si ripone alcuna fiducia. E’ importante la fiducia di chi trasmette il messaggio. Se non c’è fiducia nella persona che comunica, rifiuteremo di accogliere il suo messaggio e di crederci a prescindere, perché è proprio la fiducia che è alla base dalla comunicazione. Pure se si legge qualcosa su di un post, siamo portati naturalmente a considerarlo se crediamo in chi lo ha scritto, così come a rifiutarlo se siamo a conoscenza della incapacità del suo autore. Se questa fiducia viene intaccata le conseguenze sono gravi, ed è quello che accade ogni giorno quando ascoltiamo dei fallimenti e delle mancanze di certi politici che prima promettono mari e monti e poi si dimostrano per quelli che realmente sono.

DIFFERENTI LIVELLI
La comunicazione non avviene sempre tra due o più persone che sono sullo stesso piano, ad esempio come potrebbe essere tra due fratelli. Sono tante le comunicazioni che si volgono durante la giornata dove il tipo di relazione tra i due conta moltissimo. Quindi in base al tipo di relazione e contesto viene deciso il senso della comunicazione che è quello che conta veramente, poiché può accadere che parli il capo con il suo subalterno, il medico con il paziente, il poliziotto con il multato, il capoufficio con il suo impiegato, l’insegnante con il suo alunno e via discorrendo. Questi sono esempi di relazioni dove non vi è una parità di intimità di relazione che consente di esprimersi come si vuole, infatti chiunque ad un proprio amico potrebbe mandarlo a fare in culo se non è d’accordo su di un argomento, mentre non lo farebbe mai un indagato nei confronti del suo giudice. Qui va anche detto che, al tutto, si allaccia anche la gestualità, la postura, le espressioni, infatti è cosa ben diversa mandare a fare in culo qualcuno sorridendogli ed abbracciandolo, piuttosto che urlandogli contro con tono di minaccia. Purtroppo in molti casi la relazione è basata sul potere di uno rispetto all'altro e in quel caso una comunicazione sbagliata scorretta va a danneggiare quella che è la fiducia tra i due livelli.

SOCIAL
Il più grande motore della comunicazione mondiale del momento. Qui non possiamo parlare di postura di espressioni di gestualità di percezione di abbraccio e di tutto il resto, eppure, ironia della sorte, è la comunicazione più potente. Qui però lo scambio di informazione è velocissimo e globale. È un comunicatore di massa e quindi da indubbiamente la sua importanza e utilità, seppure per molti, è solo un mezzo di distruzione e per altri una vera ossessione, per capirne al differenza bisogna comprendere la natura specifica del mezzo. Ha indubbiamente portato dei problemi come il fenomeno del cyberbullismo in in tutte le sue manifestazioni spesso nei confronti di minori coinvolti, sia di quelli nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, seppure senza distinzione di età; del furto dei dati personali tramite quella sorveglianza in rete sviluppata da un mercato pluri-miliardario di dati, che quotidianamente vengono ceduti in cambio di piccoli doni ingannevoli; oppure ancora al fenomeno dell’odio in rete dove tutti si cercano, si odiano, si umiliano e si insultano online senza un vero motivo. 

Ed è pure altrettanto vero che secondo il parere di molti oggi, nel web, vince ancora la comunicazione superficiale o anche fake, ma è speranzoso pensare che le cose, un giorno, possano cambiare, andando alla ricerca di informazione di qualità. Prima o poi qualcuno inventerà un sistema per puntare solo a comunicazioni ed informazioni di qualità e a bannare tutti i fenomeni illeciti e pericolosi. Speriamo presto e bene.

Commenti

  1. Articolo assolutamente corretto nella sua totalita', anche se mi spaventa, per il futuro libero dell'umanita', l'ultima frase:
    "Prima o poi qualcuno inventerà un sistema per puntare solo a comunicazioni ed informazioni di qualità e a bannare tutti i fenomeni illeciti e pericolosi", dove un "qualcuno" possa inventare un sistema per selezionare la qualita' dell'informazione . Ritengo che la qualita' sia qualcosa che possa essere giudicata soggettivamente e non oggettivamente e quel "qualcuno" che decide per me la qualita' o meno di una informazione ... mi preoccupa un po', mentre sarebbe sicuramente auspicabile e mi associo alla speranza di poter bannare "i fenomeni illeciti e pericolosi".

    RispondiElimina

Posta un commento