SULL’AMICIZIA DI KHALIL GIBRAN

Immagine
https://amzn.to/3SzHQ9n Sull’amicizia è una poesia di Khalil Gibran sul valore delle piccole cose. Il 30 luglio si celebra la Giornata mondiale dell’amicizia. Questa è una poesia che riesce a spiegare per bene che cosa rende speciale e unico il rapporto tra due persone. Ci sono versi d’autore capaci di rievocare emozioni e sensazioni straordinarie che risiedono in gesti semplici e quotidiani. Una meravigliosa poesia scritta da Khalil Gibran contenuta nel suo capolavoro Il Profeta pubblicato in inglese nel 1923. Questa poesia del poeta libanese rappresenta in modo chiaro quello che rappresenta un amico perché esso è “il vostro bisogno saziato”, “il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza”, “la vostra mensa e il vostro focolare”. SULL'AMICIZIA E un adolescente disse: Parlaci dell’Amicizia. E lui rispose dicendo: Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. È la vostra mensa e il vostro focolare. Poi

CHI ERA CHARLES AZNAVOUR

aznavour francese


Charles Aznavour il cantautore francese più famoso al mondo è nato il 22 maggio 1924 a Parigi da genitori immigrati armeni. Il suo vero nome Shahnour Vaghinagh Aznavourian. Nella sua lunghissima carriera ha collezionato molti affiancamenti ad altri noti cantanti internazionali ed ha registrato dischi cantando in sei lingue differenti esibendosi in tutto il globo. Ma, un'altra cosa mi ricorderò sempre di lui.

La maggior parte delle oltre 1.000 canzoni scritte e cantate da Aznavour parlano d'amore. Io personalmente non amo i film e la musica francese, quindi se l’ho ascoltato anche io, certamente aveva qualcosa di veramente speciale. Ha recitato in oltre 60 pellicole esordendo nel 1960 in Tirate sul pianista. Quello che mi ha colpito di lui è stata una delle ultime interviste, dove evidentemente avanti con l’età, ha confermato di voler morire cantando. Uno spirito di uomo unico che non si ferma mai. Proprio nella sua ultima intervista, il leggendario cantautore francese, scomparso il 1° ottobre 2018 a 94 anni, parlava del desiderio di esibirsi fino a 100 anni. Si è raccontato come un uomo che si è innamorato ed ha amato come tanti altri uomini, seppure viene da tutti ricordato come il cantante dell’amore. A lui, nella sua minuta statura di un metro e 60 centimetri di altezza, poco importava di essere ricordato come uno degli chansonnier francesi più famosi, ed essere stato soprannominato il folletto dell’amore, anzi riteneva un po’ banali le canzoni con i termini ti amo o mi ami. 
Il suo brano del 1974 intitolato She è stato un grande successo in ben nove paesi e diventato oggetto di cover in tutto il mondo. Voleva essere ricordato come un autore di canzoni intelligenti e acculturate piuttosto che di canzoni d’amore, infatti ha trattato anche temi come il pentimento, la delusione e l’infedeltà, ed ha parlato di temi e fatti importanti rivolgendosi anche a tutti quelli che, nessuno tranne lui, avrebbe osato toccare. Ha dedicato canzoni ai feroci critici che, all'inizio della sua carriera, hanno infierito su di lui definendolo troppo piccolo e senza talento. Un ottimo rapporto con la moglie che ha definito esattamente come la donna che ha sempre voluto avere, di 17 anni più giovane, svedese e protestante. Lei è stata comunque la terza. Aznavour adorava esibirsi davanti a un pubblico nonostante gli anni passati. Fermamente convinto che avrebbe battuto tutti i record esibendosi in un concerto il 22 maggio 2024, ovvero il giorno del suo 100° compleanno, senza comunque mettere un fine certo a quella data, perché il dopo sarebbe stato comunque da vedere. Non avrebbe mai smesso di cantare, per restare a casa a morire seduto in poltrona, lì fermo in attesa del peggio. Allora chi era Charles Aznavour? Tutti risponderebbero il famoso cantante francese che ha parlato d’amore. Io ho un'altra opinione. 
Solo per caso, contestualmente a queste considerazioni, mi è capitato di leggere i versi della grande poetessa russa Anna Achmatova, nome fino ad allora sentito di sfuggito ma mai approfondito da me. Ho letto una poesia che parlava dell’inesistenza della vecchiaia. Non so perché ma dopo aver letto quei versi quelle parole mi sono risuonate in testa fortemente in relazione a quest’uomo che fino alla fine non sente su di se il peso degli anni, ma fa rivivere in se il suo sacro mestiere, la saggezza e la morte inesistente. Forse di poesia non ci capisco niente, ma a me è sembrato fosse stata scritta per lui.

Il nostro sacro mestiere
esiste da millenni.
Con lui al mondo non occorre luce:
ma nessun poeta ha detto ancora
che la saggezza non esiste,
che non esiste la vecchiezza,
e forse nemmeno la morte.
                                   Anna Achmatova

Questo voglio dire, che quello che più mi ha colpito di quest’uomo, non è l'immensa carriera che conosco poco, ma è stato il suo spirito, che fino alla fine si è sentito vivo perché a volte l’età, la forza, gli ostacoli e i freni sono negli occhi di chi guarda non di chi vive. Ritenere che una persona sia finita solo perché è in avanti con gli anni è solo un grande errore, un grande errore che commette chi guarda solo con gli occhi e non va oltre. Per me è stato un uomo che unico, come pochi, un inno alla vita, un uomo dalla piccola statura che avrà fatto sentire piccole tutte le persone che gli sono state vicine. Ecco chi era per me Charles Aznavuor.

Commenti

  1. Sono d’accordo, Aznavuor oltre ad essere stato una delle più belle voci della musica leggera di tutti i tempi, è stato un vero e proprio inno alla vita ed allo stesso tempo al mestiere di drammaturgo. Anche se ne conosco poche di canzoni sue, tra quelle che conosco, la mia preferita è NON HAI PIU’ una canzone che racchiude tutta la nostalgia della giovinezza e della bellezza che con il tempo se ne va. Grande.

    RispondiElimina

Posta un commento