LA PRIMA NOTTE DEL GIUDIZIO SARA' IL FUTURO?
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The first purge, ovvero la prima notte del giudizio è un film del 2018 scritto da James DeMonaco e diretto da Gerard McMurray. La trama è stata innovativa ed il senso molto provocatorio per trovare un rimedio a quello che è l’incessante fenomeno della criminalità comune ha trovato delle approvazioni. Probabilmente è solo frutto di fantasia narrativa ma non dimentichiamo che tantissimi anni fa si immaginava di arrivare sulla luna.
In effetti la
criminalità esiste un po’ in tutti i paesi a prescindere dalla severità
normativa o dalla presenza autorizzata di armi. Comunque la criminalità
c’è. Per il momento il film ha offerto solo una immaginazione su
come poter tentare di abbassare il tasso di criminalità in tutti i paesi.
Infatti per abbassare il tasso di criminalità nel Paese teatro del film, i
Nuovi Padri Fondatori d'America (NFFA) sperimentano una teoria sociologica che
dà libero sfogo, autorizzato e non punito, all'aggressione verso chiunque per
la durata di una notte sull'isola di Stean Island, uno dei cinque borough di
New York City, paese dove di fatto la criminalità non manca. Cosa accadrebbe se
questo diventerebbe realtà? Nel film la violenza degli oppressori incontra la rabbia
di tutti gli emarginati, e il contagio esplode oltre i confini della città sede
di prova, per diffondersi velocemente in tutta la nazione. Diventerebbe
con molta probabilità l’opportunità per molti di poter pareggiare i
conti con chi lì ha vessati, senza correre il rischio di essere
puniti, che è un po’, secondo il mio parere, quello che accade nella realtà.
Molti non rispondono alle aggressioni di ogni genere, solo per paura di dover
correre il rischio di risponderne.
Nella trama del
film il governo, per ricevere più consensi, promette di pagare 5000 dollari a
chiunque partecipi all'esperimento restando all'interno dell'isola, e di
aumentare la ricompensa per chi partecipasse attivamente, promettendo tanti più
soldi quanto più è grave il crimine compiuto. Inoltre fornisce ai partecipanti
un paio di lenti a contatto, in grado di registrare il tutto. Le iscrizioni
all'esperimento dunque subito raggiungono numeri importanti, nonostante il
tentativo di qualcuno di mettere un freno all'esperimento. Quando ho visto il
film mi sono fatto delle domande e mi sono chiesto se tutto ciò resterà solo un
film oppure no, se si tratta di follia o degli sviluppi di una vita quotidiana,
se è socialmente più utile combattere la violenza e tentare di reprimerla o
lasciarla sfogare? Ora da un punto di vista commerciale possiamo dire il
concetto provocatorio de La notte del giudizio, in cui per una notte dell’anno
tutti i reati, compreso l’omicidio, diventano legali è diventato un successo,
tra terrore ed esplorazione sociale, che indaga la follia che si insinua nella
nostra vita quotidiana, ma nella realtà cosa accadrà nel futuro? Probabilmente
non siamo tanto lontani.
La lettura
socio politica che riesco a vedere per prima, è la paura di una democrazia che
viaggia verso il suo tramonto, un fallimento di pace sociale costruita, che
cede il passo all'ascesa di una società diversa caratterizzata sempre più da
tragici episodi di violenza, che sempre si notano in crescita nelle prime
realtà di società come è la scuola dove il bullismo tra giovani avanza. Sempre
nel film per spingere il tasso di criminalità sotto l’1 per cento, la Nffa
prova questa teoria sociologica che permette di sfogare l’aggressività, per una
notte, ma a farne le spese sono soprattutto gli indifesi. È il Dr. Updale
(Tomei) la mente dietro lo sfogo. Brillante psicologo che vuole lasciare
un’eredità duratura, convinto di muoversi nel bene, secondo l’ipotesi non da
scartare che gli esseri umani sono intrinsecamente violenti. Quindi la violenza
va accettata per quella che è, ed anziché combatterla, è più facile e logico
accettarla, consentendo alle persone di esprimerla. Chissà se la verità sta più
nella bontà delle persone oppure nella sua intrinseca violenza. Probabilmente
nella realtà qualche mela marcia che non vedrebbe l’ora di poter sfogare sul
prossimo la frustrazioni e rabbia a lungo trattenuta ci sarebbe, ma tanti altri
cercherebbero di trattenersi, fino a quando provocati al punto giusto sarebbero
invogliati alla violenza.
Ora sempre nel film ad un certo punti i direttori dell’esperimento inviano sotto mentite spoglie delle truppe di paramilitari e gruppi di mercenari ultra nazionalisti col compito di scatenare il caos, avviando quel processo di mattanza collettiva e distruzione che, contro le aspettative iniziali, non si decide a innescare. Dopodiché è la volta delle fake news sui notiziari nazionali che avvallano la tesi secondo cui la purga non solo funziona, ma è necessaria. Il film per il momento rimane solo una serie fortunata, ma la metafora di DeMonaco continua a sedurre ed allo stesso tempo a inquietare gli animi di tutti. Forse quel mondo così lontano di auto giustizia o di sfogo in fondo è più vicino di quel che sembra.
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Commenti
Penso che questo non diventerà mai realtà, ma è probabile che accadrà pure qualcosa di peggio.
RispondiEliminaLe parole sono come chiavi. Con quello giusto, puoi aprire qualsiasi anima e chiudere qualsiasi bocca. cosa succede nei https://cineblog01.vet/ film?
RispondiElimina