CI SONO ANCORA DISCRIMINAZIONI CONTRO LGBTQ?
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Vengono ancora denunciati dati sulla discriminazione di genere nei confronti dei lavoratori che si dichiarano LGBTQ+. Negli Stati Uniti d’America, negli anni ottanta, è nato il movimento LGBTQ con la volontà di esprimere quel pensiero politico che contesta la logica etero e binaria secondo la quale i sessi esistenti sono soltanto due. Evidentemente ce ne sono di più.
Da qui il transgenderismo che è da considerarsi come un movimento politico/culturale che propone una visione dei sessi e dei generi fluida e che rivendica il diritto di ogni persona di situarsi in qualsiasi posizione intermedia fra gli estremi di maschio o femmina stereotipati, senza per questo dover subire discriminazione. Infatti pare che oggi essere maschi o femmine sia soltanto un estremismo. Ne sono passati di anni dalla nascita di quel movimento, e tutto ora, bene o male, sembra normale. Eppure c’è uno lo studio, pubblicato dal Williams Institute, che ha rivelato un dato inaspettato, ovvero che non pochi lavoratori LGBTQ+ (quasi il 9%) sono stati licenziati o comunque rifiutati per un posto di lavoro, proprio per la loro identità LGBTQ+. Il numero è ancora più alto per le persone LGBTQ+ che sono di colore. Quindi lo studio ha dimostrato che quasi la metà delle persone LGBTQ+ negli Stati Uniti ha sperimentato vere discriminazioni sul posto di lavoro. Dato ancora più grave è quanto riferito dagli intervistati: il 22% dei trans sostiene di essere stato molestato sessualmente negli ultimi cinque anni, cosa che non hanno neppure denunciato per cercare di proteggersi.
La metà degli intervistati ha detto di non essersi dichiarato ai propri supervisori, e il 25,8% ha riferito di non essersi dichiarato a nessuno dei propri colleghi. Può essere effettivamente tutto vero? Sempre più persone sono in continua evoluzione sul campo sessuale, sono sempre in aumento le persone gay che si proclamano fin dall'inizio e sono anche sempre più le persone che inizialmente o erroneamente etero, anche sposate e con figli, ad un certo punto si dichiarano omosessuali. Forse in realtà erano altrettante numerose pure prima, ma oggi sono certamente più sfrontate e quindi non più soffocate. Oramai è un dato di fatto che noto vi è più una storia raccontata in un libro, oppure in un film, in una serie tv, in una canzone e tutto il resto, dove non ci sono omosessuali. Sono sempre presenti ovunque ed in ogni contesto. Moltissime persone affermate e di successo proclamano costantemente questo diritto dichiarandosi per quello che provano e sono. Tutti oramai annoverano tra i loro familiari, amici e conoscenti persone che sono sempre state gay o che lo sono diventate con il tempo, però è vero che questo ogni tanto diventa oggetto di discussione e tema di dibattito acceso anche in una semplice pizza tra amici.
Ognuno in merito ha il suo parere ma di fatto la tendenza che ha ciascuno di noi a sentirsi attratto da persone dell’altro sesso o del proprio, sono all'ordine del giorno così come sono all'ordine del giorno i cambi di direzione. Le discussioni in materia di orientamento sessuale ci sono sempre anche perché l’argomento è in continua evoluzione e senza limiti. Giusto qualche anno fa, esattamente nel giugno 2020, negli Stati Uniti vi è stata una famosa sentenza Bostock v. Clayton Country, che ha stabilito l’illegalità dei datori di lavoro di discriminare in base all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Oltre a essere stati licenziati o non assunti a causa della loro identità LGBTQ+, gli intervistati hanno anche riferito di aver affrontato altre forme di discriminazione, tra cui la riduzione dell'orario di lavoro o un mancato aumento o una mancata promozione. La Human Rights Campaign ha anche condotto diversi studi che esaminano l'enorme impatto economico della pandemia sulle persone LGBTQ+. Uno di questi esami ha dimostrato che il 30% dei dipendenti in questione ha subìto una riduzione delle ore di lavoro dopo l'inizio della pandemia, il 22% in più della popolazione generale.
Il giorno 20 novembre, in tutto il mondo, si celebra la Giornata della memoria delle vittime di transfobia. Molte persone nascono in un corpo percepito a loro come estraneo e lottano contro pregiudizi e stereotipi sui quali ci sarebbero da scrivere troppe pagine e sui quali ognuno avrebbe le proprie ragioni con i propri contro e pro. Io penso che buona parte di questi dati sia veritiera ma io intorno a me questa effettiva discriminazione non la percepisco, forse in considerazione del il posto dove vivo, ma per me è così. Chi lo sa! A volte quasi noto una discriminazione al contrario, contro coloro che non si dichiarano in qualche modo contro corrente. In Italia di recente ricordo che il disegno di Legge Zan contro l'omotransfobia è stato accantonato, nonostante continuino le polemiche. Molte lamentele sono state avanzate dall'associazione Centaurus che grazie ad un finanziamento dell'ufficio di cultura di lingua tedesca della Provincia ha organizzato un corso intitolato Young Queen Generation. Il corso sul bullismo omofobico e sugli stereotipi di genere era solo per la terza media. I formatori pare siano stai un gay, una lesbica ed un transgender. Per qualcuno lasciare dei giovanissimi sotto l'influenza di costoro è sembrato inappropriato.
E qui ognuno avrà la sua idea. Per concludere voglio dire che dove vivo io esiste un negozio di alta moda dove tutti i commessi, uomini e donne sono gay. Una volta ho chiesto al proprietario il perché. Lui mi ha risposto che li vuole tutti gay perché loro ci sanno fare di più nel settore. Non prenderebbe mai un commesso che non sia gay. E allora, mi chiedo saranno tutti veri i dati discriminatori raccontati? Oppure la discriminazione, per moda o tendenza, sta diventando al contrario?
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Commenti
Io credo che le discriminazioni verso le persone di orientamento non binario o comunque che non rispettano gli standard novecenteschi di maschio e femmina siano ancora molto presenti, sia in Italia che su tutto il Pianeta.
RispondiEliminaRecentemente abbiamo addirittura avuto il caso eclatante del patriarca ortodosso di Mosca che ha giustificato la guerra contro l'Ucraina come strumento per combattere i gay pride occidentali. Tale affermazione a me suona del tutto ridicola, ma se il capo di una chiesa la fa, significa che vi sono moltissime persone che la considerano logica.
Lasciando perdere le ridicole esternazioni del patriarca di Mosca e ritornando qui da noi, vorrei sottolineare come i pregiudizi spesso non riguardano solo le persone non etero, ma addirittura quegli etero che conducono stili di vita diversi dai modelli reazionari, come ad esempio una donna che ripari automobili o un uomo che faccia l'insegnante di asilo nido.
Coloro che discriminano sono spesso una minoranza, ma una minoranza ahimé molto rumorosa, che tiene in scacco tutti gli altri.