LA VOGLIA DELL'APPARIRE AL PREZZO DI AFFETTI E SALUTE

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I n questa epoca di social ed individualismo, si danno false priorità alla ricerca spasmodica di affermazione sociale, che ci spinge sempre più a considerare tutto il resto, come gli affetti e la salute, una questione di minor importanza da poter delegare ad altri. Quasi come se la salute o le relazioni fossero paragonate all’importanza di un telefonino che sì porta in assistenza a riparare al primo segnale di malfunzionamento, o forse anche meno importante. Questo modo di pensare però ha un prezzo molto alto, perché va a cancellare sempre di più quella doverosa consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere per se stesso, curando le relazioni con i propri cari e facendo attenzione alla salute del proprio corpo. Invece, si finisce per riporre fiducia cieca nei suggerimenti che arrivano dall'esterno e ci si allontana da quella capacità, che tutti abbiamo dentro di noi, di ascoltarci. Io sono del parere che gli affetti e la salute sia una responsabilità strettamente personale di cui...

ODE AL CANE, POESIA DI PABLO NERUDA

cucciolo pastore


Il giorno 26 agosto si celebra la Giornata mondiale del cane, occasione nella quale ricordiamo la passione del poeta cileno Pablo Neruda per gli amici a quattro zampe. Ode al cane tra le poesie che lui dedicò ai cani è la più celebre dell’anno 1959. Pablo Neruda che ha avuto molti animali piccoli e pelosi li amava lasciarli sciolti, senza guinzaglio né collare, voleva che restassero liberi, senza alcuni aggeggio o volontà umana destinata a controllarli. Famosa è la sua ira di quando fu costretto a recintare la tenuta dell’Isla Negra, poiché non voleva porre limitazioni ai suoi amici a quattro zampe. Infatti a tal proposito scrisse: “Vorrei che tutti continuassero a entrare senza bussare alle porte della mia casa, senza annunciarsi. Come la primavera”


ODE AL CANE

Il cane mi domanda
ed io non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda
senza parlare
ed i suoi occhi
son due domande umide, due fiamme
liquide interroganti
ed io non rispondo,
non rispondo perché
non so e nulla posso dire.

In mezzo ai campi andiamo
uomo e cane.
Luccicano le foglie come
se qualcuno
le avesse baciate
ad una ad una,
salgono dal suolo
tutte le arance
a collocare
piccoli planetari
in alberi rotondi
come la notte e verdi,
ed uomo e cane andiamo
fiutando il mondo, scuotendo il trifoglio,
pei campi del Cile,
fra le limpide dita di settembre.

Il cane si arresta,
corre dietro api,
salta l’acqua inquieta,
ascolta lontanissimi
latrati,
orina su una pietra
e porta la punta del suo muso
a me, come un regalo.
Tenera impertinenza
per palesare affetto!

E fu a quel punto che mi chiese,
con gli occhi,
perché ora è giorno,
perché verrà la notte,
perché la primavera
non portò nel suo cesto
nulla
per cani vagabondi,
ma inutili fiori,
fiori ed ancora fiori.

Questo mi chiede
il cane
ed io non rispondo.

Andiamo avanti,
uomo e cane, appaiati
dal mattino verde,
dall’eccitante vuota solitudine
in cui solo noi
esistiamo,
questa coppia di un cane rugiadoso
ed io poeta del bosco,
perché non esistono
uccelli o fiori nascosti,
ma profumi e gorgheggi
per due compagni,
per due cacciatori compagni:
un mondo inumidito
dalle distillazioni della notte,
un tunnel verde e poi
una prateria,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che cammina,
respira, cresce,
e l’antica amicizia,
la gioia
d’esser cane e d’esser uomo
tramutata
in un solo animale
che cammina movendo
sei zampe
ed una coda
con rugiada.

Commento
In questa poesia viene proprio sancito il forte e speciale legame che esiste tra uomo e animale. Un uomo e un cane che camminano l’uno accanto all’altro alla scoperta della natura in una passeggiata che, metaforicamente, sembra raffigurare il viaggio della vita dove insieme si compiono passi, uno dietro l’altro. Uomo e cane avanzano tra alberi strane foreste, fiutano il mondo scoprendolo passo passo e si parlano con gli occhi, senza bisogno di parole, come fanno coloro che hanno intesa. L’antica amicizia tra uomo e cane nel finale si tramuta in una simbiosi, ovvero il padrone e il suo fedele diventano un tutt’uno alla fine della loro passeggiata fondendosi in un unico essere, quello a sei zampe dall’unica coda gioiosa e scodinzolante.

Commenti

  1. Io ho un cane ed anche un gatto che amo. Gli animali sono meglio di qualsiasi uomo o donna. Non conosco nessun essere umano che si sia dimostrato migliore di un animale. Dovremmo prendere esempio da loro.

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  2. Io ho un cane che amo e non ho mai incontrato una persona migliore di un animale. Gli animali siamo noi uomini e donne

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