STRAPPATO ALLA VITA. RECENSIONE
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"Strappato alla Vita" è un romanzo struggente che trova le sue radici nella provincia di Bari, raccontando una storia vera avvenuta nell’anno 2015. Questo libro offre uno sguardo crudo e realistico su temi complessi come i problemi familiari, la ricerca di sé stessi, l’amore, i tradimenti e le fragilità dell’animo umano.
- La fragilità familiare: L’assenza di un padre e il peso di una famiglia disfunzionale sono rappresentati con profondità, evidenziando come tali dinamiche possano plasmare il destino di un giovane.
- La ricerca dell’identità: L’esplorazione della sessualità del protagonista è trattata con sensibilità, mostrando il conflitto tra accettazione personale e giudizi esterni.
- La corruzione morale: L’antagonista incarna l’avidità e l’assenza di scrupoli, un riflesso di quei lati oscuri della società che spesso restano nell’ombra.
- Il senso di perdita e abbandono: Sentimenti che accompagnano il protagonista in tutto il suo
- Romanzi basati su fatti realmente accaduti.
- Narrazioni che esplorano l’identità, le relazioni umane e le sfide della vita.
- Una lettura che lascia il segno e fa riflettere.
CONCLUSIONE
"Strappato alla Vita" è un romanzo che merita di essere letto e condiviso. La sua capacità di intrecciare emozioni, fatti reali e una narrazione avvincente lo rende un'opera speciale nel suo genere. Attraverso la lente della provincia di Bari e il dramma di un giovane in cerca della propria strada, il libro ci offre un ritratto autentico e toccante delle complessità della vita.
“si certo, è solo per il tuo bene”
“ma poi perché questa visita?”
“è solo per il tuo bene”
Dopo lunghi minuti trascorsi in una sala d'attesa
pressoché deserta, se non per la presenza di una coppia anziana riflessa in un
grande specchio antico, finalmente l'infermiera fece il suo ingresso. Indossava
un camice aperto, i capelli biondo platino raccolti in una coda di cavallo, e
teneva una penna stretta tra le mani. Era una donna di mezz'età, il cui aspetto
emanava un'aria di efficienza e sicurezza. Si avvicinò chiamando il signor
Perrone e, alla richiesta di quest'ultimo di avere accanto la sua compagna,
inizialmente oppose un diniego. Tuttavia, di fronte all'insistenza
dell’assistito, acconsentì con un cenno del capo, invitando entrambi a
seguirla. Così si alzarono e, con un passo lento e incerto, come chi si avvia
verso un destino segnato, seguirono l'infermiera uno dietro l'altro. Giunti
nello studio del dottore, Vitantonio fu invitato a sedere e poi subito a
tossire, cosa che fece prontamente. Il dottore, notando la giovane età
dell'uomo, accennò al fatto che suo figlio fosse coetaneo. Poi il dottore passo
alla vera visita e chiese al ragazzo di distendersi e, continuando la
conversazione, scoprì che Vitantonio conosceva da poco Chiara, che era in
realtà sua suocera.
A questo punto, Rosa, la compagna di Vitantonio,
intervenne per chiarire che era stata lei a fissare l’appuntamento.
“so che siete prossimi al matrimonio e a quando le
nozze?”
“il 17 febbraio“
“ma il 17 porta sfortuna, per favor cambiate data”
“non credo che sia possibile”
Il dottore espresse poi preoccupazione per la scelta
del giorno, ritenendolo di cattivo auspicio, ma Rosa spiegò che non era
possibile cambiarlo.
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